di Carlo Radollovich
Siamo nel 1559 (3 aprile) e ci troviamo nella località francese di Le Cateau Cambresis ove, dopo una cinquantina d’anni, viene finalmente siglato un trattato di pace tra Francia e Spagna. Tale accordo sancisce tra l’altro la supremazia della corte di Madrid sul ducato di Milano.
Le truppe spagnole, di folta consistenza, prendono possesso della città e sorge subito un serio problema: in che modo alloggiare i numerosi soldati. In assenza di un numero sufficiente di castelli e piazzeforti, le autorità concedono agli uomini d’armi di abitare in qualsiasi domicilio civile, a patto che il capofamiglia abbia almeno diciotto anni e non abbia più di undici figli…
Possiamo immaginare il disagio di quei cittadini che sono costretti a coabitare con perfetti sconosciuti, tanto diversi per usi e costumi. Si conviene tuttavia, grazie a speciali ispettori, che ogni soldato debba disporre di un letto, un tavolino, un paio di sgabelli, piatti, bicchieri, nonché di un candeliere, di una botticella di vino e di una cassapanca per riporre gli abiti.
Al di là di questo assillo, i nostri concittadini devono pure pensare a proteggersi dai banditi e in modo particolare dai “bravi”, ben descritti dal Manzoni nel suo celebre romanzo. Come si sa, questi ultimi sono delinquenti che si mettono al servizio di certi signorotti, in cambio di guadagni abbastanza consistenti.
Ma oltre ai criminali, si registra in questo periodo un dilagare di vere e proprie violenze. Infatti, certe liti che potrebbero essere subito composte, sfociano spesso in gravi accoltellamenti ricorrendo persino alle armi da fuoco. E le autorità locali? Non danno purtroppo il buon esempio, concedendo addirittura, in diversi casi, incredibili grazie ai colpevoli di omicidio.
Insomma, gli abusi e i comportamenti pure brutali sono all’ordine del giorno. E il ménage della vita quotidiana? Per quanto riguarda gli acquisti di vari tipi e generi, i milanesi si rivolgono spesso ai venditori che smerciano articoli di tutto un po’ in piazza del Verziere.
Il controllo della pulizia delle vie e dei luoghi pubblici, dopo il mercato, è demandato al cosiddetto Giudice delle Strade, il quale deve attentamente vigilare affinché ogni bancarella provveda a ripulire gli spazi occupati nella giornata di sabato. Tutto dovrà essere in ordine per la giornata successiva.
Proprio di domenica vengono concessi il ballo, le mascherate e anche i tornei. Ma ogni eccesso o particolari situazioni che contrastino con la morale, vengono severamente riprese dal cardinale Carlo Borromeo il quale, nel 1581, vuole addirittura assistere alle prove di attori facenti parte della Compagnia dei Gelosi, affinché ogni provocazione illecita o, peggio, ogni volgarità d’espressione, venga opportunamente bandita.