di Carlo Radollovich
Su “ilMirino” dello scorso luglio, esattamente in data 22, informavamo i nostri lettori che il teatro Lirico, chiuso dal 1999, era ancora in attesa del completamento delle necessarie ristrutturazioni.
Si avviarono comunque numerosi lavori di restauro, tanto che poteva essere ipotizzata l’inaugurazione della nuova struttura verso la fine del 2017.
Ma le cose non si risolsero come ci si attendeva: in primo luogo si accertò la presenza di amianto in diverse parti del teatro (da rimuovere con molta cura), poi si accertò che il soffitto dorato era stato oscurato sotto non uno ma diversi strati di vernice (ovviamente da eliminare con delicate operazioni).
Permaneva l’amara constatazione che le spese complessive stavano aumentando di ben 4 milioni di euro, da 8 circa a 12. E intanto i lavori proseguivano al rallentatore, sino a prevedere di terminarli entro la fine del 2019. Concludevamo
il nostro articolo con la frase “possiamo crederci?”.
Non siamo stati purtroppo cattivi profeti. Infatti ora si parla di un’attesa di un altro anno, attesa che implica una ulteriore e incredibile proroga nella consegna del teatro. E non è finita qui.
Esiste pure una intricata querelle giudiziaria: il TAR aveva bocciato l’affidamento del teatro all’azienda olandese Stage Entertainment per assegnarlo alla Show Bees, seconda classificata nella gara d’appalto. Tuttavia, la sentenza è stata successivamente capovolta dal Consiglio di Stato, il quale affermava per contro che la concessione assegnata alla Stage Entertainment è da ritenersi assolutamente legale.
Quest’ultima tuttavia, anche in considerazione dei tempi morti verificatisi, deve ancora iniziare i lavori d’arredo e pure quelli di rifinitura in molte parti del teatro.
Per concludere, dovrà pure essere avviata una serie chiarificatrice di colloqui tra il Comune di Milano, la Stage Entertainment e il concessionario incaricato di inserire e di gestire gli spettacoli teatrali.