di Carlo Radollovich
A pochi metri da piazza San Babila, in via Cino del Duca, incontriamo un edificio quattrocentesco, uno dei pochi esistenti ancora in Milano, rimasto praticamente immutato nel corso dei secoli.
Casa Parravicini si presenta con un elegante portale a tutto sesto e poi mette in risalto la sua singolare facciata, tutta in mattoni, mentre le diverse decorazioni che vi appaiono sono in terracotta.
Oggi la casa offre ospitalità alla Fondazione Carriero (costituita nel 2014 dall’imprenditore e collezionista Giorgio Carriero), Fondazione che si propone quale polo di divulgazione culturale e artistica. Infatti, qui vengono organizzate interessanti mostre, si producono cataloghi e si indicono conferenze che spesso rivestono attinenza al modo della didattica.
Va ricordato che la Casa Parravicini venne completamente riadattata negli interni da Gae Aulenti, la ben nota designer e architetto, e che lo spazio espositivo si compone di ben 500 metri quadrati distribuiti in sette sale, di cui sei poste tra il primo e il secondo piano (ove sopravvive un meraviglioso soffitto a cassettoni) e una al terzo. Quest’ultima, la più ampia, è collocata nell’attiguo Palazzo Visconti, a cui si può accedere senza problemi attraverso un semplice corridoio.
Un targa, posta all’esterno, ricorda che qui nacque Giovanni Berchet (1783 – 1851), poeta e scrittore, uno degli esponenti di maggiore spicco del romanticismo, tornato ad abitare nello stesso edificio nel 1845 dopo aver soggiornato a Parigi, Londra e Bruxelles, giusto in tempo per partecipare, tre anni più tardi, alle Cinque Giornate di Milano.
Una seconda targa ci informa che la stessa palazzina diede i natali ad Angelo Mazzoleni (1838 – 1894), giureconsulto e inesauribile patriota, avendo combattuto a fianco di Garibaldi e partecipato al sanguinoso scontro di Milazzo del 1860.