di Carlo Radollovich
Con la Santa Messa officiata dall’arcivescovo Delpini nella chiesa della Beata Vergine Annunciata in via Francesco Sforza, si è voluto tra l’altro ricordare ai milanesi una ricorrenza che nel corso degli anni sembra aver registrato non certo l’importanza intrinseca della festa, ma forse una diminuita affluenza di cittadini che intendevano, e intendono tuttora, mantenere fede ad una tradizione del tutto speciale, ossia l’ottenimento dell’indulgenza plenaria da ottenersi il 25 marzo.
In ogni caso, il coinvolgimento popolare per la Festa, che avviene ogni anno dispari, si è senz’altro avvertito nei cortili ospedalieri il 24 e il 25 di marzo e si è avuto sentore che lo stesso spirito del passato aleggiasse tra i presenti. Non soltanto per esprimere solidarietà alla Ca’ Granda e alla sua attività ospedaliera, ma anche per testimoniare, con la proprie visite, lo stupendo patrimonio artistico e culturale che l’istituzione racchiude e che si riferisce alla storia della nostra città.
Quali sono le origini della Festa del Perdono? Iniziamo brevemente dalla costruzione della Ca’ Granda, progettata e iniziata dal Filarete nel 1456 per volere di Francesco Sforza. Quest’ultimo si rese conto che non si poteva continuare ad ospitare in ordine sparso gli ammalati nei numerosi ospizi sorti in città e poco dopo aver assunto il titolo di Duca della città di Milano volle conquistare simpatia e favori dei nuovi sudditi realizzando un’opera che potremmo definire monumentale, per l’appunto la Ca’ Granda. Posò la prima pietra il 12 aprile 1456 e venne preso a modello l’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze. La Ca’ Granda iniziò a funzionare già nel 1472.
Facciamo un passo indietro. Nel 1458 Francesco Sforza prese contatto con papa Pio II. Il pontefice, avendo appreso le ottime finalità dell’istituzione e saputo che l’ospedale avrebbe pure disposto la realizzazione di una chiesa, concesse nel 1459 con apposita bolla “Virgini gloriosa” un’indulgenza plenaria da lucrarsi successivamente ogni anno dispari presso la Ca’ Granda il giorno 25 marzo, festa dell’Annunciazione.
Papa Pio IV, con decorrenza marzo 1560, rese perpetua l’indulgenza stessa.
Era nata la Festa del Perdono, una vera e propria celebrazione liturgica del perdono stesso con annessa l’indulgenza. Confidiamo che la ricorrenza, in vita da ben sei secoli, possa essere anche in futuro sempre al centro delle preghiere cittadine.