di Ugo Perugini
Come mai il Governo Renzi, che sembra molto attento all’innovazione digitale accetta che agli ebook venga imposta un’Iva del 23% mentre per le opere cartacee è rimasta ferma al 4%?
Questa penalizzazione è immotivata, come sostiene Stefano Maullu, già Assessore regionale al commercio e, attualmente esponente di Forza Italia, candidato alle Elezioni europee del prossimo 25 maggio.
Favorire in modo così smaccato l’editoria cartacea a scapito di quella digitale appare incomprensibile e controproducente, visto che in tal modo – sostiene ancora Maullu – si danneggia “l’intera filiera dallo scrittore all’editore fino a toccare quei professionisti direttamente collegati con il mondo digitale, della creatività e della creazione di contenuti.” E queste persone, in genere, sono giovani, molto attenti all’innovazione e si trovano ingiustamente penalizzati da questa evidente iniquità fiscale.
Le cose sembra non vadano meglio in altri Paesi europei che hanno provato a proporre soluzioni più eque di fronte a questa tassazione ma Bruxelles vi si è opposta fermamente. Francia e Lussemburgo sono state deferite alla Corte di Giustizia dell’UE per aver applicato dal 1° gennaio 2012 l’Iva ridotta sugli ebook. In Francia infatti l’Iva sugli ebook è al 7% mentre in Lussemburgo è al 3%. Da ricordare che gli ebook venduti dalle grandi compagnie internazionali godono di una fiscalità ridotta, mentre così non avviene per i libri digitali prodotti nel nostro Paese. Ancora una volta a Bruxelles dimostrano di non conoscere a fondo la vita reale: non è quindi assurdo chiedersi che senso abbia parlare di Unione Europea quando manca una fiscalità condivisa al 100%.
Da qui la necessità, dice ancora Maullu di “combattere questa battaglia a livello europeo”, ribadendo “una volta per tutte che l’editoria digitale non può essere penalizzata. Gli ebook e i prodotti digitali rappresentano il futuro dell’editoria: la loro ascesa non può e non deve essere ostacolata dalla miopia e dall’ottusità dimostrata fin qui dalla pubblica amministrazione”.
Insomma, è arrivato il momento che anche su questo tema Renzi dimostri “quanto tiene ai giovani, ai creativi e al popolo della Rete con un fatto, un gesto concreto, che liberi energie positive per la crescita e per la nostra economia”.