di Carlo Radollovich
Nata nel 1943, la villa è stata per anni al centro di fruttuosi colloqui artistici tra Osvaldo Borsani, progettista di questa stupenda costruzione, e Gio’ Ponti, Arnaldo Pomodoro, Aligi Sassu, Agenore Fabbri, Lucio Fontana e altri ancora.
Vale anzitutto la pena di dare un breve sguardo alla vita di Borsani (1911 – 1985), il quale, a soli sedici anni, inizia a collaborare con il padre Gaetano nel settore mobili per poi frequentare l’Accademia di Belle Arti e laurearsi nel 1936 presso il Politecnico di Milano.
Si mostra da subito un vero e proprio precursore del gusto mutevole dei tempi, tanto che le sue opere sembrano ancora oggi attualissime. Citiamo ad esempio Villa Pesenti (1937), un curioso stabile in via Montenapoleone (1955), Cappella di famiglia (1958).
Le sue esperienze artistiche, nel quadro della realizzazione di arredi speciali, possono essere definite di autentica avanguardia. Infatti, egli da’ sempre vita a nuove realtà nell’ambito della creatività dello spazio e, unitamente al fratello Fulgenzio, fonda la ditta Tecno, trasformando la vecchia azienda di famiglia in una valida realtà industriale.
Uno dei suoi gioielli dell’architettura moderna, Villa Borsani per l’appunto, strappa al FAI, non solo da oggi, riconoscimenti a non finire. Gli interni sono tutti da scoprire: le apprezzate stanze vengono scelte da numerose aziende per la realizzazione di video pubblicitari e per servizi fotografici. La grandiosa scala in marmo di Candoglia che conduce al piano superiore è semplicemente incantevole. Qui, le camere si presentano assai ricche di opere d’arte di personaggi famosi. I pregevoli bassorilievi del camino sono opera dell’indimenticato Lucio Fontana (1899 – 1968).
Le visite guidate a Villa Borsani si effettuano il giovedì e il sabato sino al prossimo 15 settembre.