di Stefania Bortolotti
Il 29% degli intervistati identifica la ricerca scientifica come priorità sulla quale si dovrebbero concentrare gli sforzi del Servizio Sanitario Nazionale; appena l’8% considera prioritario per il SSN garantire l’accesso ai farmaci innovativi in tempi rapidi. Eppure, il 97% considera importante, per un paziente con tumore, poter usufruire delle nuove terapie. L’indagine è stata presentata nei giorni scorsi nel corso di Inventing for Life – Health Summit, un evento istituzionale organizzato da MSD Italia all’Auditorium di Confindustria a Roma che ha riunito clinici, rappresentanti di Istituzioni, Società Scientifiche e associazioni per discutere di innovazione in medicina, di gestione sostenibile delle cronicità e delle priorità globali della sanità pubblica. Secondo i cittadini coinvolti nell’indagine, ad oggi sono i tumori a rappresentare la sfida prioritaria per la Sanità Pubblica; il 72% crede che si dovrebbe investire di più in quest’ambito mentre si sottovaluta l’impatto di malattie come il diabete (meritevole di investimenti solo per il 13% degli intervistati), delle malattie infettive (2%) e della prevenzione vaccinale (2%).
I fatti, però, dicono che le minacce per la Salute arrivano da diversi fronti: ad esempio, il ritorno in Italia e in Europa di malattie che sembravano sconfitte, come il morbillo, definito dall’OMS “una tragedia che non si può accettare”, conseguenza del calo della copertura vaccinale o di sistemi di sorveglianza delle malattie poco efficaci. O ancora, l’emergenza sanitaria globale rappresentata dall’antibiotico-resistenza: entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite (fonte: report OMS). Un intervistato su due non sa però cosa sia l’antibiotico-resistenza e solo il 32% la ritiene un problema ‘molto’ preoccupante, a fronte di un 86% che vede nelle infezioni ospedaliere un’emergenza di sanità pubblica.
Le contraddizioni emerse nell’indagine sono state approfondite in una tavola rotonda dal titolo Le Priorità Globali di Sanità Pubblica e la Risposta dell’industria, alla quale hanno preso parte autorevoli esponenti del settore Sanitario nazionale e internazionale, come Stefano Vella, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Enrico Giovannini, Fondatore dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Roberto Burioni, Professore di microbiologia e virologia presso l’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e Julie Gerberding, EVP, Chief Patient Officer, Strategic Commun. Global Public Policy and Population Health, Merck & Co. Altro tema chiave esplorato nel corso del Summit è quello della gestione sostenibile della cronicità. Il secondo panel di discussione, Cronicità e sostenibilità: come evitare una Sanità diseguale mettendo il Paziente al centro, ha visto la partecipazione del Direttore Generale per la Programmazione Sanitaria, Andrea Urbani, di Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale, di Silvestro Scotti, Segretario Nazionale Generale della Federazione Italiana Medici di Famiglia e di Antonio Gaudioso, Segretario Generale dell’associazione di pazienti Cittadinanzattiva. Anche in questo caso, il punto di partenza del dibattito è stato l’esito del sondaggio dell’Istituto Piepoli. Secondo gli intervistati, la patologia che costa di più al nostro Servizio Sanitario Nazionale è il cancro: 66%, contro il 18% del diabete e il 19% delle patologie cardiovascolari. I servizi digitali rappresentano infatti una leva importante per facilitare il percorso di trattamento e di cura: nel corso del Summit, nella tavola rotonda dedicata a Innovazione, Big Data e regolamentazione del farmaco: le frontiere del futuro, relatori come Fabio Pammolli, Presidente della Fondazione CERM, Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, Mario Melazzini, Direttore Generale AIFA, e Mauro Ferrari, Presidente e CEO dello Huston Methodist Research Institute, hanno parlato dei nuovi scenari delineati dall’e-health, in particolare per quanto riguarda il grande potenziale rappresentato dal volume di dati generati dal settore healthcare. Un quadro complesso, quello che si è delineato nel corso dell’evento, nel quale appare evidente l’importanza della cooperazione tra attori del mondo scientifico, del settore pubblico e privato, per il perseguimento di un fine comune: il miglioramento delle condizioni di Salute. «Il nostro compito come industria farmaceutica – dichiara Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia – è quello di continuare a investire in Ricerca & Sviluppo, consolidando il ruolo di partner delle Istituzioni, del mondo scientifico e delle associazioni di pazienti, per offrire farmaci e vaccini innovativi e servizi di Valore come quelli sviluppati in ambito digitale e della tecnoassistenza. A livello globale, siamo in prima linea nella lotta a vere e proprie emergenze sanitarie, come il cancro, l’HIV, l’epatite C, ma anche nella prevenzione e controllo delle epidemie, con i nostri vaccini e gli antibiotici, o nella gestione delle patologie croniche come il diabete. Crediamo che il Valore del nostro lavoro sia legato alla possibilità per i pazienti di accedere tempestivamente alle terapie innovative, con un giusto riconoscimento all’investimento in Ricerca & Sviluppo, ma nel rispetto della piena sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Questa è la missione di MSD in Italia e nel mondo».