di Carlo Radollovich
Ci chiediamo spesso come alcune persone possano decidere, ad un certo punto della loro vita, di vivere purtroppo per strada, senza fissa dimora.
I motivi sono molteplici. Ad esempio, un profondo disagio e una martellante sofferenza possono essere causati dalla perdita del lavoro. La totale mancanza d’attività provoca infatti, in numerosi casi, un disturbo mentale oltre che fisico. Inoltre, la comparsa di una malattia può sconvolgere l’equilibrio di una persona, la quale rifiuta di essere commiserata da parenti e amici e desidera rifugiarsi in un mondo tutto suo anche se non proprio confortevole. E pure l’abuso di droghe o di superalcolici è in grado di spingere i malcapitati per strada, rinunciando al comfort di una casa.
Rinunciare ad un domicilio asciutto e caldo significa anche escludere se stessi dalla vita sociale, dall’affetto dei propri cari e pure scegliere di fare a meno della necessaria igiene personale. Un letto, da parte delle nostre autorità e delle associazioni caritatevoli, viene loro offerto, ma spesso rifiutato. E pensare che i posti letto disponibili possono raggiungere in città il numero di settemila per ogni notte.
In queste fredde serate, quando la temperatura scende sotto lo zero, il nostro pensiero va ai loro letti di cartone, alle coperte rabberciate alla meglio, al mucchio di stracci che funge da cuscino. E per i senzatetto che persistono nel voler dormire all’addiaccio, ecco un piccolo aiuto: da stasera potranno godere di flussi di aria calda, essendo stati aperti i mezzanini del metrò, anche per coloro che non si vogliono separare dai loro amici a quattro zampe. Per la verità, già da ieri, risultano aperti i mezzanini della M2.
Ma c’è di più: In via Graf (zona Quarto Oggiaro) è stato aperto un centro in grado di accogliere i senza dimora con i loro cani, auspicando vivamente che essi possano accettare questa ospitalità. Inoltre, in corso di Porta Vigentina, il palazzo Calchi Taeggi sarà in grado di sistemare le persone più gracili e fragili.