di G.P.
Secondo una recente ricerca, Milano si attesterebbe come una delle città più richieste per diventare set di film, serie televisive, pubblicità, documentari e produzioni fotografiche, nazionali e internazionali.
Si tratta di un trend in continua crescita se consideriamo che, nel primo semestre del 2017, sono state già 376 le richieste giunte all’Amministrazione comunale per fare della nostra città la location perfetta per girare film, videoclip, spot e fiction, per una media mensile di 53 richieste.
A farla da padrone sono soprattutto i servizi fotografici e i video per pubblicà o serivizi di moda: 203 in totale, di cui 18 di produzione straniera. Il dato – che riguarda solo i primi sette mesi del 2017 – eguaglia già il totale complessivo dello scorso anno, quando se ne erano registrate 207.
Al secondo posto, invece, si posizionano le serie tv, le fiction nostrane e i talk show, per un totale di 59 (di cui 8 internazionali); subito dietro troviamo i documentari (35, di cui 15 stranieri); poi i lungometraggi e i cortometraggi (29 in totale, di cui 3 stranieri). E infine le esercitazioni didattiche, i videoclip e ben 14 spot sociali.
Tra le location più ricercate di Milano si annoverano: piazza Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele II, e piazza della Scala per un totale di 128 richieste; poi il Castello Sforzesco, l’Arco della Pace e parco Sempione (89 richieste); via Manzoni, via Montenapoleone, via della Spiga e corso Matteotti (39), i Giardini Montanelli, corso Venezia, piazza Cavour (33) e chiude la classifica Brera con 30 richieste in totale.
La ricerca rivela anche l’alta percentuale di apprezzamento e soddisfazione di coloro che, nel corso del 2016, hanno girato film, serie o spot in città: tra questi più del 60% ha deciso di scegliere ancora una volta Milano come set, facendo nuovamente richiesta; il 24% ha fatto tra le 2 e le 3 richieste, mentre il 36% ne ha fatte addirittura più di 3. Tra tutti gli utenti la percentuale di soddisfazione sfiora quasi il 100%, dato che il 79,3% si dichiara “molto soddisfatto” dell’esperienza e il 20,4% “soddisfatto”.