di Antonio Barbalinardo
Nella serata di venerdì 10 febbraio scorso presso Palazzo Liberty, nella storica sede del Circolo Filologico Milanese di via Clerici 10 a Milano, si è svolto un interessante convegno su “30 anni di Erasmus: un progetto che continua”.
Il convegno è stato organizzato e condotto dall’europarlamentare Patrizia Toia, capodelegazione del PD al Parlamento Europeo.
Al convegno ha partecipato Enrico Farinone già deputato del PD della precedente Legislatura parlamentare e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, autore del libro “Generazione Erasmus al potere: Il coraggio della responsabilità”. Hanno dato un importante contributo al convegno e al dibattito quattro giovani testimoni: Silvia Fontana, Marcello Motta, Fabiano Contrafatto e Giacomo Delinavelli che hanno partecipato negli anni scorsi al Programma Erasmus.
Il convegno è stato aperto dall’europarlamentare Patrizia Toia che, dopo aver introdotto gli oratori partecipanti, ha presentato in breve la storia e il significato stesso del Programma Erasmus di cui quest’anno ricorre il suo trentesimo anniversario, anniversario che casualmente è concomitante con il sessantesimo anniversario della fondazione della Comunità Europea.
Erasmus, acronimo di “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”, è un programma di mobilità studentesca all’interno dei paesi dell’Unione europea, che consente lo scambio culturale e formativo e deve la sua nascita, nel 1969, alla pedagogista italiana Sofia Corradi definita dagli studenti europei “Mamma Erasmus”.
È seguito l’intervenuto del sottosegretario Sandro Gozi che ha riferito della sua esperienza di giovane studente ricercatore che ha fatto parte del Programma Erasmus in Francia, alla Sorbona di Parigi e facendo riferimento al suo libro “Generazione Erasmus al potere: Il coraggio della responsabilità” ha detto che i giovani di ieri, che sono in qualche modo al potere oggi, devono ridare all’Europa quello che da essa hanno ricevuto in termini di partecipazione, di formazione e di ricostruzione di quei valori e legami iniziali che l’Europa si era costituita e formata cosi come la volevano allora i fondatori della Comunità Europea nata sessant’anni fa. Comunità cui oggi purtroppo stando alle ultime vicende del nuovo avvento di movimenti populisti allontana sempre più i cittadini dall’Europa perché oggi si stanno perdendo quei valori di solidarietà che erano i capisaldi della nuova Europa di ieri.
Il sottosegretario Sandro Gozi ha riferito anche su alcuni numeri legati al programma Erasmus, dal 1987 a oggi sono stati oltre 4 milioni gli studenti di ogni Paese d’Europa che hanno potuto usufruire e godere del libero scambio culturale nei diversi Paesi europei. Inoltre il sottosegretario Gozi ha fatto anche alcuni riferimenti all’attuale crisi economica: oggi il concetto di Europa è basato solo su un’unione monetaria e bancaria, mentre bisogna superare il concetto di “bancocentrismo” arrivando a un’Europa più sociale e solidale; un Europa che affronti il problema della disoccupazione in particolare giovanile e che dia ancora più opportunità.
È intervenuto subito dopo Enrico Farinone che ha fatto riferimento alla sua esperienza di parlamentare proprio nella Commissione dei rapporti nell’Unione Europea e ha detto che mai come oggi bisogna sostenere questa Europa affermando il suo pensiero di europeista convinto dove a maggior ragione occorre mantenerla; inoltre nell’ambito dei diversi concetti accomunati dal Programma Erasmus oggi bisogna aggiungere con forza il concetto di “pace” che è purtroppo a rischio.
Sono seguite le testimonianze di Silvia Fontana, Marcello Motta, Fabiano Contrafatto e Giacomo Delinavelli che hanno raccontato le proprie esperienze di giovani che hanno svolto il Programma Erasmus.
Il convegno è stato molto partecipato, al dibattito che ne è seguito, ci sono stati alcuni interventi da parte del pubblico, dove tutti condividevano il Programma Erasmus, e non sono mancati diversi riferimenti che oltre ai valori e l’importanza stessa di tali scambi di nuove opportunità che hanno oggi i giovani nel poter usufruire di queste possibilità di scambi culturali bisogna che siano aumentati i fondi di sostegno e nuovi finanziamenti ai progetti di partecipazione. Alla fine sono intervenuti anche i genitori dei ragazzi che hanno partecipato al programma Erasmus, perché grazie a loro hanno avuto la possibilità e l’opportunità di conoscere luoghi e culture diverse dei vari Paesi europei dove erano ospitati i figli.