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27 gennaio “Giorno della memoria” per non dimenticare

Sono trascorsi 22 anni dall’emanazione della legge dello Stato italiano n° 211 del 20 luglio 2000, legge che istituiva la data del 27 gennaio quale “Giorno della Memoria” per ricordare tutte le vittime di quella che fu la persecuzione del nazifascismo che iniziò nel 1938 e seguí tutto il periodo bellico fino al 1945. Tali persecuzioni non furono rivolte soltanto verso gli ebrei, ma furono rivolte anche verso minoranze etniche come il popolo rom, gli omosessuali oltre a perseguitati per fede e religione come accade per i Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici.

Targa a Roma che ricorda la deportazione degli ebrei del 16 ottobe 1943

La data storica ufficiale riconosciuta quale momento della liberazione da tale persecuzione che i libri di storia riportano è quella di settantasette anni fa: il 27 gennaio 1945, infatti l’Armata Rossa raggiungeva il Campo di Concentramento di Auschwitz e liberava i prigionieri deportati ancora in vita che erano riusciti a scampare alla morte dei forni crematori, mettendo così fine a quella immane tragedia che fu definita “Olocausto”, uno dei momenti più drammatici che l’umanità mondiale abbia visto e vissuto.

L’inizio della liberazione dai campi di concentramento iniziò ad Auschwitz e proseguì nei mesi successivi in tutti gli altri campi di detenzione e  concentramento che i nazisti avevano creato. La liberazione non fu solo svolta da parte dei soldati russi, ma anche da quelli inglesi e americani che allora costituivano le forze alleate nella lotta contro il nazifascismo.

Ingresso del Memoriale della Shoah di Milano

La legge n° 211 del 20 luglio 2000 all’articolo 1 riporta: “La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

La Targa di via Catullo n.10 dedicata a Codè Ferruccio

Così come ogni anno in questo periodo, e in particolare in questo fine settimana di gennaio, si svolgeranno momenti di commemorazione per non dimenticare quel particolare momento storico della persecuzione dal nazifascismo. Iniziative che oltre a vedere impegnate le Istituzioni, le organizzazioni delle Comunità ebraiche, diversi enti ed associazioni come Gariwo e Anpi, vedrá anche la partecipazione dei media in particolare televisivi poiché la loro programmazione presterá attenzione al tema della memoria proponendo film e documentari storici che raccontano tale particolare momento. 

Il comune di Milano il 21 gennaio scorso, presso la Sala Orologio a Palazzo Marino, ha presentato sulla piattaforma “Milano è Memoria” gli eventi in programma per tale ricorrenza del 27 gennaio. La programmazione é stata presentata dal Sindaco Giuseppe Sala, dalla Senatrice a vita Liliana Segre, presidente onorario del Comitato Pietre d’Inciampo e dal presidente del Municipio 2, Simone Locatelli.

La Pietra d’inciampo dedicata a Codè Ferruccio

Nella programmazione del comune di Milano sono previste diverse iniziative che si svolgeranno sul territorio comunale sia in presenza che in modalità virtuale, con mostre, concerti e visite guidate.

Nel Municipio 8 sono previste in particolare nella giornata del 27 gennaio la posa della “Pietra d’inciampo “ in via Ceresio, 3, dedicata a Luigi Schezzi e sempre in tale giornata ci saranno delle visite guidate presso il Giardino dei Giusti al Monte Stella promosse da Gariwo, oltre che iniziative in altri luoghi così come negli altri Municipi milanesi.

Identificativi dei triangoli degli internati nei campi di concentramento nazisti

Inoltre è prevista la posa di ventiquattro nuove “Pietre d’inciampo” che saranno poste in luoghi e vie della città, pietre che si aggiungeranno alle 120 già collocate dal 2017 ad oggi in città.

Il Progetto “Pietre di Inciampo” è un progetto che ha avuto inizio negli anni ’90 e nasce dall’idea dell’artista tedesco Gunter Deming quale reazione ad ogni forma di negazionismo e di oblio. Tali pietre oggi rappresentano il più grande monumento diffuso d’Europa a ricordo delle vittime dei campi di sterminio nazisti, persone che furono perseguitate per il diverso credo di fede, di razza, di idee politiche ed anche per il diverso orientamento sessuale.

Va riferito che nei campi di concentramento e di detenzione i prigionieri, all’arrivo, venivano spogliati di tutti i loro vestiti ed effetti personali e indossavano il vestito a strisce bianche e blu. Sulla giacca di tale uniforme era riportato in stoffa un triangolo rovesciato di diverso colore cui corrispondeva l’identificazione del prigioniere stesso oltre che la marchiatura numerica che veniva loro impressa sulla pelle del braccio.

Il viale del Giardino dei Giusti di Milano

Circa la persecuzione dei Testimoni di Geova va riferito che in tale immane tragedia la loro vicenda purtroppo è stata per molto tempo la meno conosciuta tanto che alcuni storici la definirono quali “I dimenticati dalla Storia”. I Testimoni Geova allora furono perseguitati non solo per il credo religioso ma anche perché ripudiavano e rifiutavano la guerra, il servizio militare e ogni forma di violenza come principio di fede. Vennero quindi perseguitati ed internati nei campi di concentramento senza aver commesso nessun reato e venivano identificati con un triangolo viola.

Tali ricorrenze vanno raccontate per non dimenticare chi l’ha subite e, in particolare, per fare in modo che siano da monito a tutti e per non rimanere indifferenti affinchè non si verifichino ancora altre persecuzioni.

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