venerdì, Aprile 26, 2024
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250 ANNI DELL’ERMITAGE: A BRERA IL DIRETTORE PIOTROVSKY

di Ugo Perugini

Michail Piotrovsky, Direttore del Museo Statale Ermitage, da qualche giorno in Italia per le celebrazioni dei 250 anni dell’istituzione russa, ieri ha visitato l’Accademia di Brera, incontrando la Sovraintendente Sandrina Bandera (vedi foto).

Fondato nel 1764 da Caterina la Grande, l’Ermitage, composto da sette edifici realizzati tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, compie i 250 anni. Nel grande Museo russo che si trova a San Pietroburgo si raccolgono più di tre milioni di opere tra dipinti, sculture, arti decorative, grafiche. Sono ben 374 le sale di esposizione permanente e 24 i chilometri lineari di superficie espositiva. Superfluo dire che l’Ermitage possiede il più grande centro del Restauro al mondo con 14 laboratori specializzati e ospita ogni anno in media oltre 2 milioni e mezzo di visitatori.

Le celebrazioni per questo importante anniversario si concentreranno nei giorni dal 2 al 10 dicembre a San Pietroburgo, con Mostre, Festival del Cinema, Balli, oltre a omaggi alla tomba di Caterina la Grande, il 7 dicembre.

Ma l’Ermitage è in continua espansione. Dopo il restauro dell’Ala Est del Palazzo dello Stato Maggiore, si è deciso di dedicare gli ambienti speciali che sono stati ricavati da questa operazione alle istallazioni e alle performance di arte contemporanea. Ricordiamo che questo edificio, realizzato su progetto di un italiano, Carlo Rossi, è posto proprio di fronte al Palazzo d’Inverno, la sede storica del Museo.

Numerosi i progetti realizzati dal Museo. Uno dei più significativi è “Ermitage 20/21” con lo scopo di organizzare mostre innovative e arricchire la collezione di arte contemporanea, carente specie per il periodo che va dalla seconda metà del XX secolo agli inizi del XXI. Altro progetto è “Manifesta 10” che affronta i cambiamenti legati alla caduta del muro di Berlino e le sue ripercussioni in ambito artistico. Veramente importante è poi il progetto “Staraja Derevnja” che riguarda gli edifici adibiti al restauro e alla conservazione aperti al pubblico che potrà assistere, come dietro le quinte, alla vita quotidiana di un museo e visitare anche tutti i reperti conservati nei depositi, dipinti, sculture, ma anche arredi, carrozze, manufatti artistici, mai visti prima.

Anche i rapporti con il nostro Paese sono sempre più intensi. Venezia ospiterà una sede permanente dell’Ermitage, mentre continueranno i progetti di cooperazione tra Russia e Italia, ad esempio con Prato per i tessuti, con la Campania per l’archeologia, con Torino per l’arte decorativa. Inoltre, è prevista l’istituzione di borse di studio, mentre proseguiranno anche le pubblicazioni, realizzate da Skira, delle numerose opere italiane conservate nel Museo russo.

Come dice giustamente il direttore Piotrovsky, “Finita l’epoca della guerra fredda quando si parlava di “scambi culturali”, oggi si deve parlare sempre più di “interessi comuni”.

 

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