giovedì, Aprile 18, 2024
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25 Aprile festa della Liberazione

di Antonio Barbalinardo

Nella giornata di mercoledì 25 aprile si è svolta a Milano e in diversi luoghi simboli dei Municipi milanesi la celebrazione del 73° anniversario della Festa di Liberazione dal nazi-fascismo. Una festa civile speciale per l’Italia e in particolare per la città di Milano, poiché proprio dal coordinamento dei partigiani milanesi partì quell’impulso all’insurrezione che portò la fine del regime totalitario del fascismo. Pertanto non solo a Milano, ma in tutta l’Italia, si sono svolte molte manifestazioni con cortei; senz’altra la più importante a livello istituzionale è stata quella che si è svolta presso l’Altare della Patria a Roma, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alle più alte cariche dello Stato ha deposto una corona presso il mausoleo del Milite Ignoto.

Rossella Montagnani con il Preside Angelo L. Rossi
Rossella Montagnani con il Preside Angelo L. Rossi

A Milano e nel territorio del Municipio 8 la ricorrenza è iniziata nella prima mattinata presso il monumento dei martiri del Tiro a segno nazionale di piazzale Accursio, dedicato ai partigiani Gaetano Andreoli, Arturo Capetini, Cesare Poli e Angelo Scotti, la cerimonia è iniziata con la posa della corona e introdotta dall’intervento di Rossella Montagnani-Marelli referente dell’Anpi, seguito dall’intervento del Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Pareto, professor Angelo Lucio Rossi e dal Presidente del Municipio 8 Simone Zambelli, dove è seguito dopo una performance teatrale da parte della “Compagnia del Teatro degli Instabili” che hanno trattato il tema delle molte morti di lavoratori nelle fabbriche e nei diversi disparati cantieri, un fenomeno che purtroppo nell’ultimo periodo è aumentato e non si ferma.

Dopo tale performance teatrale, molti cittadini e diversi rappresentanti delle Associazioni dei Partigiani si sono recati sul piazzale del Cimitero Maggiore di Musocco e in corteo hanno raggiunto il campo 64 denominato “Campo della Gloria” dove sorge il monumento dedicato ai Partigiani con il grande campo pieno di ceppi marmorei che riportano i nomi e le foto dei Partigiani. È grazie al sacrificio della loro vita che noi oggi viviamo nella libertà e godiamo della democrazia che tutti noi dobbiamo difendere mantenendo vivo il ricordo del loro sacrificio, per non dimenticare la storia del passato nel vivere il presente.

-Intervento-del-presidente-di-Municipio-8-S.-Zambelli
Intervento del Presidente di Municipio 8 S.Zambelli

Quest’anno per la prima volta è stato organizzato un momento molto rilevante e particolare dal titolo “Porta un fiore al Partigiano” così in corteo i partecipanti arrivati presso il “Campo della Gloria” hanno posato il loro fiore sui ceppi marmorei. Mentre alla base del monumento è iniziata la cerimonia di memoria storica con i canti della resistenza da parte del “Coro Resistente” introdotti da Angelo Solazzo che intervallando i canti ha fatto seguire gli interventi del Presidente del Municipio 8 Simone Zambelli e dei diversi rappresentanti dell’associazionismo sociale che si ispirano al mondo della Resistenza e dell’Anpi. Sono seguiti inoltre gli interventi di Luca Paladini, referente de “I Sentinelli di Milano” che ultimamente ha ricevuto diverse minacce omofobe.

 I fiori posati sui monumenti dei Partigiani
I fiori posati sui monumenti dei Partigiani

A conclusione della manifestazione di cori è seguito l’intervento di Antonella Barranca coordinatrice Anpi del Municipio 8 e promotrice dell’iniziativa “Porta un fiore al Partigiano” che promovendola anche a Radio Popolare, ha ottenuto il successo della manifestazione con moltissimi cittadini e rappresentanti dell’ANPI e dell’associazionismo provenienti dai diversi Municipi della città. Alla manifestazione doveva partecipare anche il Partigiano “Alfa” Giovanni Marzona, purtroppo impossibilitato a partecipare poiché era ammalato, ma era presente il partigiano novantaquattrenne Di Mauro Gennaro, nome di battaglia “Portos” che è rimasto insieme al coro per tutta la manifestazione cantando con loro le diverse canzoni partigiane.

Le cerimonie milanesi si sono svolte anche in altri luoghi dei Municipi di Milano, ma la manifestazione più importante è stata quella che si è svolta in centro città con il corteo partito dalla zona di porta Venezia e che, attraversando le diverse vie cittadine, è arrivato in piazza Duomo gremita dai moltissimi partecipanti provenienti da tutta la Lombardia e da diverse Regioni Italiane dove i molti gonfaloni ne evidenziavano i paesi e le città di provenienza.

In piazza Duomo il palco era pieno dei rappresentanti istituzionali tra questi anche l’onorevole Emanuele Fiano e il segretario nazionale della Uil Carmelo Barbagallo. Il Presidente ANPI del Comitato Provinciale di Milano, Roberto Cenati ha aperto e coordinato i diversi interventi quali quelli del sindaco di Milano Giuseppe Sala, di Susanna Camusso Segretaria Nazionale della Cgil, di don Luigi Ciotti di Libera e di Carla Nespolo Presidente ANPI Nazionale. Va riferito che è stato anche trasmesso il video messaggio della senatrice Liliana Segre, che subì la persecuzione delle leggi razziali e nel 1944 da Milano fu deportata al campo di concentramento Auschwitz-Birkenau; dopo una lunga vita trascorsa nella testimonianza per non dimenticare le atrocità subite da lei e da tutti i deportati nei campi di concentramento, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella il 19 gennaio scorso l’ha nominata senatrice a vita.

 L'intervento del Sindaco G. Sala
L’intervento del Sindaco G. Sala

Tutti gli interventi sono stati interessanti, il Sindaco Giuseppe Sala ha detto che da Milano può partire la nuova resistenza contro i nuovi razzismi, mentre don Luigi Ciotti con un accorato intervento ha parlato delle armi prodotte in Italia e vendute all’estero e che oggi si fa abuso della parola “legalità” senza farla rispettare. Tutti gli interventi sono stati comunque riferiti ai valori della Resistenza, del lavoro, della democrazia, della libertà, della legalità, del problema dei giovani senza lavoro e della memoria nel far si che non sia dimenticato il sacrificio di tutti quelli che allora vissero la “Resistenza” al nazifascismo e quel particolare momento storico e sociale dell’Italia, dove oggi bisogna prestare attenzione a qualsiasi fenomeno di rigurgito di neo fascismo, di negazionismo e di nuovo razzismo. Ricordando il messaggio che è stato molto diffuso durante la giornata e nelle diverse manifestazioni della città che “l’unica razza è quella umana”.

L'intervento di don L. Ciotti di Libera
L’intervento di don L. Ciotti di Libera

 

 

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