mercoledì, Dicembre 25, 2024
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WILLIAM CODY, ALIAS BUFFALO BILL, A MILANO

di Carlo Radollovich

In via Ornato, a Niguarda, ci si imbatte in una cascina denominata “California”. Come mai questo nome, conosciuto in Toscana (vedi la frazione esistente nel comune di Bibbona), ma praticamente mai riscontrato in Lombardia?  E’ probabile che i vecchi proprietari della cascina volessero ricordare la sconfitta subita da Buffalo Bill e dai suoi cowboys, nel marzo del 1890, da parte degli abilissimi butteri maremmani, che primeggiarono sui colleghi americani nell’agile cattura dei cavalli e relativo addomesticamento.

Vi erano in palio mille lire (pari a circa cinquemila degli attuali euro) ed è curioso notare che tale somma venne intascata da Buffalo Bill, malgrado la sconfitta, perché i termini reali della gara non erano stati prefissati con il dovuto anticipo.

Vorremmo comunque ricordare che l’ex cacciatore di bisonti, a capo del grandioso circo Cody, si esibì all’Arena di Milano in una serie di spettacoli nel 1894 e pure nel maggio del 1906, per ben sette giorni di seguito.

Buffalo Bill disponeva di ottocento uomini tra cowboys e pellerossa (appartenenti in gran parte alla tribù dei Sioux) e di cinquecento cavalli. Egli, esibendosi in tutta Europa, provvedeva al trasporto di carrozzoni, tende e strutture varie, avvalendosi addirittura di quattro treni.

Nel capoluogo lombardo, i nostri concittadini assistettero alla indovinata rappresentazione della famosa battaglia di Little Big Horn con la morte del generale Custer, ammirarono le più svariate acrobazie a cavallo nonché i realistici, bene interpretati assalti alle diligenze e le stupende sfilate dei pellerossa nei loro coloratissimi costumi.

Si narra pure di una sfida, questa volta al Trotter, tra Buffalo Bill, a cavallo, in competizione con la bicicletta inforcata da un certo Romolo Buni, classe 1871, denominato dai francesi “petit diable noir” (per la sua pedalata forsennata e per la tuta nera sempre indossata), memori delle dure sconfitte impartite ai connazionali ciclisti Médinger e Cossignard.

Romolo Buni si impegnò strenuamente nella prova di resistenza contro il cavallo, ma la perse essendo stata consentita la sostituzione di un paio di quadrupedi, mentre le gambe di Buni rimanevano ovviamente le stesse…

Sorpresa finale: sembra ormai accertato che i cavalli ammessi alla gara con Buni non fossero montati da Buffalo Bill, ma da un suo collaboratore texano, un semplice cowboy.

 

 

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