di U. Perugini
Qual era uno degli aspetti negativi della sanità lombarda (che pure nessuno nega essere all’avanguardia sotto molteplici aspetti, nonostante le numerose inchieste ancora aperte)? Le lunghe, spesso assurde, liste d’attesa prima di potersi sottoporre ad esami che in qualche caso rivestono carattere d’urgenza.
Un sistema per superare questo problema sembra sia stato trovato nella possibilità offerta ai cittadini lombardi di recarsi a fare le visite e gli esami anche fuori orario, cioè la sera e nei fine settimana. E’ una vera rivoluzione che è stata sperimentata da maggio a luglio scorso in 10 strutture sanitarie e ha dato ottimi risultati (oltre 50.000 esami e visite prenotate). Per cui, adesso viene estesa, a 232 strutture lombarde.
Un’operazione davvero importante che il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha giustamente enfatizzato. Certo il costo risulta piuttosto rilevante, oltre 15 milioni di euro l’anno, ma come dice lo stesso esponente della Lega: “Sono soldi ben spesi che sono stati ottenuti senza ridimensionare altri servizi offerti alla clientela, ma solo attraverso la riduzione dei costi standard”.
Basti pensare che questo sistema di razionalizzazione e riduzione dei costi ha consentito di avere oltre un miliardo di euro a disposizione fino al prossimo anno, un successo significativo ma solo il primo di una serie, secondo Maroni, il quale prosegue: “Abbiamo cominciato un percorso virtuoso di riduzione delle imposte, in particolare abbiamo cancellato i ticket farmaceutici per 800 mila anziani lombardi per dare loro un aiuto concreto. Dal 2015 voglio cancellare i ticket sanitari, ci sono leggi nazionali che ce lo impongono, ma io voglio negoziare con il Governo”.
Speriamo di cuore che i desideri del Governatore trovino realizzazione.