A marzo si conoscerà l’esito del bando che sceglierà la realtà no-profit cui verrà affidato lo spazio di via Magolfa 32: luogo di aggregazione e confronto aperto alla città, anche in ricordo della grande poetessa milanese.
Il Comune affiderà gratuitamente per tre anni a un soggetto no profit l’immobile di via Magolfa 32 per la realizzazione della “Casa delle Arti – Spazio Alda Merini”. Per correttezza è giusto dire che la Casa della Poesia era stata inaugurata dall’ex Sindaco Moratti nella primavera del 2011 e ha funzionato per un breve periodo come “percorso poetico” con esposizione di mobili, oggetti, immagini, abiti appartenuti alla grande artista, oltre che come Museo e spazio per i giovani.
Quale l’obiettivo del rilancio di questo spazio?
Promuovere la conoscenza della poetessa e della sua opera, la valorizzazione dei beni esposti nella Casa Merini e la promozione di attività culturali legate alla poesia, ma non solo, aperte alla città.
Quale l’idea dell’assessore alla cultura Filippo del Corno?
“Vogliamo creare un luogo di aggregazione, studio, formazione e confronto tra differenti generazioni, culture ed etnie, con particolare attenzione alla realtà femminile: un luogo che abbia come fulcro la figura di Alda Merini, le sue poesie e la sua casa museo allestita al primo piano dello spazio di via Magolfa”.
Cosa ne pensa l’assessore al Demanio Daniela Benelli?
“Intendiamo rianimare un luogo suggestivo che può diventare spazio di socializzazione e di cultura aperto a tutti. La restituzione di Casa Merini è un nuovo passo per utilizzare al meglio il patrimonio immobiliare del Comune mettendolo a disposizione della capacità progettuale delle migliori energie culturali, associative e imprenditoriali della città”.
Chi vuole partecipare può esaminare il bando al seguente indirizzo: http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/garecontratti.nsf/WEBAll/BE8070E7C9AE794BC1257C5F004D3D7D?opendocument
Chi vincerà la concessione dovrà anche rendere gli spazi quanto più possibile disponibili alla cittadinanza, sia in termini di orari di apertura sia per la qualità delle iniziative culturali promosse; dovrà inoltre realizzare a propria cura e spese la fornitura degli allestimenti necessari allo svolgimento delle attività culturali previste e garantire la custodia dei beni e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi interni. Si potrà adibire una parte della superficie (circa 28 mq) a zona di ristoro, purché gli introiti siano direttamente reinvestiti nella proposta progettuale.