martedì, Dicembre 24, 2024
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Vandalizzata di nuovo la panchina rossa dedicata a Lea Garofalo

Nei giorni scorsi è stata vandalizzata la panchina rossa di piazza Prealpi dedicata a Lea Garofalo “Testimone di giustizia assassinata dalla ‘ndrangheta”, come riporta la targa posta dal Municipio 8.

Particolare della panchina dedicata a Lea Garofalo

La panchina rossa è stata voluta dalla Sezione ANPI “Codè – Montagnani – Marelli” di via Bodoni 3 del quartiere della Cagnola del Municipio 8. Venne verniciata dai referenti dell’ANPI locale con la collaborazione dell’Associazione “Libera” e fu presentata alla cittadinanza il 7 dicembre 2019 in una cerimonia svoltasi in piazza presso la panchina che, sul listello superiore, riportava la scritta in bianco “LEA GAROFALO 1974 – 2009”.

La panchina nel dicembre 2019

La decisione di dedicarle tale panchina rossa derivano dalla vita travagliata che visse con il marito e la famiglia d’appartenenza affiliati alla ‘ndrangheta calabrese. Coraggiosamente decise di uscire da quel tunnel, ma a causa di tutto ciò che sapeva sulla storia familiare, la sua scelta non fu gradita dalla famiglia che decise di osteggiarla e infine ucciderla. Gli atti giudiziari del processo riportano che Lea venne uccisa in uno stabile di piazza Prealpi e proprio per questo l’ANPI decise di dedicarle una panchina nella piazza di fronte allo stabile dove venne colpita a morte.

La panchina con la targa posta dal Municipio 8

In più occasioni, purtroppo, la panchina è stata imbrattata e vandalizzata: ogni volta i rappresentanti dell’ANPI di via Bodoni si sono prodigati nel provvedere a ripristinarla e porre omaggi floreali. Nel corso di alcuni restyling venne posta una targa preparata dal Municipio 8 con l’ANPI e Libera Milano, ma anche quella venne poco dopo rovinata e necessitò di un ripristino. E proprio nei giorni scorsi la targa è stata nuovamente vandalizzata. Una triste storia che si ripete e ci fa domandare perché e a chi dia così fastidio.

Il presidente onorario dell’ANPI di via Bodoni 3, il sig. Franco Strangio, ha riferito di aver già provveduto a far sistemare al meglio la targa – in attesa di poterne porre una nuova -, ribadendo che loro continueranno nella loro mission di preservare la memoria storica, oltre a collaborare con le scuole, con l’associazionismo del territorio e con l’Associazione “Libera” per promuovere non solo la memoria storica dell’ANPI e dei suoi martiri e caduti ma anche per diffondere verso le nuove generazioni i semi della giustizia, della democrazia e della libertà.

La panchina dopo la nuova verniciatura

Senz’altro lo sfregio della targa dei giorni scorsi, questa volta si può pensare che non è casuale poiché non è passata inosservata quanto l’ANPI di via Bodoni ha organizzato giovedì 15 luglio scorso che ha ospitato in piazza Prealpi un gruppo dei ragazzi dell’Associazione Libera che sta svolgendo il proprio campo estivo nel nostro territorio in uno stabile di via Varesina” – ha inoltre riferito il sig. Strangio.

Un gesto che arriva pochi giorni dopo un evento in ricordo della storia dell’ANPI e della piazza.

Foto ricordo con i ragazzi di Libera

Il 15 luglio scorso infatti, proprio in piazza Prealpi, alla presenza del presidente dell’ANPI di via Bodoni, la dott.ssa Rossella Montagnani, del presidente onorario Franco Strangio e del membro del Direttivo, Nello Vescovi, sono stati accolti i ragazzi di “Libera” a cui sono stati raccontati alcuni fatti storici riguardante il luogo. Non tutti sanno che tale piazza è nata agli inizi del 1900 e durante il regime fascista cambiò nome diventando “piazza Mario Asso” in memoria di un giovane sottotenente che faceva parte della milizia guidata da Gabriele D’Annunzio che cadde a Fiume durante il cosiddetto “Natale di sangue” del 1920 combattendo contro il Regio Esercito Italiano. La piazza, dopo la caduta del Fascismo del 1945, riprese il suo nome d’origine.

L’incontro con i ragazzi di Libera

Inoltre, ai ragazzi di Libera e a tutti i cittadini presenti è stata raccontata in breve la storia di Lea Garofalo, quella del maresciallo Lino Ghedini – la cui targa è anch’essa posta nella piazza – che fu vittima di un latitante del Gruppo Azione Partigiana affiliato alle Brigate Rosse e la storia dell’assalto del 1° aprile 1980 da parte della banda armata delle brigate rosse della colonna Walter Alasia presso la sezione della Democrazia Cristiana di via Mottarone 5 dove presero in ostaggio Antonio Iosa, presidente dell’allora Circolo Culturale Carlo Perini, Eros Robbiani segretario della sezione, Emilio De Buono, direttore dell’allora Circolo Culturale Prealpi e l’onorevole Nadir Tedeschi, membro del Consiglio Nazionale della DC.

La bandiera con l’immagine di Lea Garofalo

Quest’ultimo gesto vandalico, quindi, risulta senz’altro è premeditato, ma come riferito in un breve comunicato di ANPI circa la segnalazione della targa vandalizzata: “Provvederemo alla sostituzione della targa… mai demordere!”. L’ANPI, quindi, non si farà scoraggiare e continuerà a tenere viva la tragica storia di  questa donna “Testimone di verità”, come riportato sulla piccola lapide posta nel Cimitero Monumentale di Milano.

Il loculo di Lea Garofalo

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