Milan e Inter hanno “deciso” di continuare, per il futuro, nel condividere assieme l’utilizzo dello stadio, una possibile decisione che appare assai valida nel tentativo, tra l’altro, di abbattere certi costi davvero elevati (si parla di circa settecento milioni di euro)
In effetti, la possibilità di impostare unitamente la complessa ristrutturazione sembrerebbe la più logica e ci auguriamo che il colloquio con il sindaco Sala, previsto per venerdì 13 settembre, sia apportatore di sostanziose soluzioni, soprattutto concrete.
Due sono i principali ostacoli che dovranno essere superati: impostare i lavori nel modo più “frammentario”, nel senso che dovrà essere garantito il normale svolgimento delle partite, malgrado la presenza di imprese edili e di tecnici specializzati, e soprattutto di limare le forti spese che si incontreranno.
Da non dimenticare, tuttavia, che le squadre milanesi hanno già in progetto di costruire uno stadio nuovo a San Donato (per il Milano) e un altro a Rozzano (per l’Inter). Comunque, i due club si sono già parlati a lungo a proposito del progetto San Siro. Qualora si pervenisse ad un accordo, ci si dichiarerebbe soddisfatti. In caso contrario, si manterrebbe viva la tesi degli stadi da costruire fuori Milano.
A proposito del prezzo relativo alla ristrutturazione, si dovrà prestare attenzione alla quotazione fissata dal Comune, istituzione che si avvarrà della valutazione determinata dall’Agenzia delle Entrate. E’ invece tramontata l’idea della costruzione di un nuovo impianto a fianco dell’attuale, perché quest’ultimo è stato considerato sotto vincolo.
Il presidente del Milan Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Antonello stanno seguendo il tutto con particolare scrupolo e massima attenzione. Non ci resta che attendere l’esito dei colloqui con Sala, rivolgendo un caloroso in bocca al lupo a tutte le parti.