di R. Righi
Una “due giorni” (23-24 gennaio) alla Triennale a partire da oggi pomeriggio, con proiezioni di filmati, documentari, incontri su romanzi e saggi, relazioni e talk di intellettuali italiani e stranieri, condotti da Matteo Bittanti e Gianni Canova.
Per capire dove sta andando la tecnologia e cosa ci possiamo aspettare dalla rivoluzione tecnologica. Tra i partecipanti, Alberto Abruzzese, Marco Belpoliti, Antonio Scurati, Bruce Sterling.
Ecco una stimolante presentazione che coglie le aspettative e le delusioni delle persone per una “critica della ragion tecnologica”:
Avevano detto che le nuove tecnologie democratizzano la cultura. Quello che non ci hanno detto è che su Internet il lavoro intellettuale non vale più niente.
Avevano detto che i new media creano l’uomo nuovo. Quello che non ci hanno detto è che l’uomo nuovo è incapace di concentrarsi per più di otto secondi.
Avevano detto che le nuove tecnologie stimolano la socializzazione. Quello che non ci hanno detto è che i social media incentivano la solitudine di massa.
Avevano detto che le nuove tecnologie rendono liberi. Quello che non ci hanno detto è che saresti diventato schiavo del tuo smartphone.
Avevano detto che con le nuove tecnologie potevamo pensare fuori dagli schemi. Quello che non ci hanno detto è che saremmo rimasti incollati agli schermi.
Avevano detto che con le nuove tecnologie potevi inventarti nuovi lavori. Quello che non ci hanno detto è che saremmo diventati stagisti per sempre.
Avevano detto che le nuove tecnologie danno una voce a tutti. Quello che non ci hanno detto è che il rumore di fondo della rete rende ciechi, sordi e indifferenti.
Avevano detto che Internet ci avrebbe trasformato in scrittori, registi, musicisti. Quello che non ci hanno detto è che nessuno avrebbe letto, ascoltato, guardato il nostro lavoro.
Per maggiori informazioni, www.triennale.org.