di R. Righi
Analizziamo una notizia pervenuta da AdnKronos Salute che lascia per lo meno esterrefatti. Sembra che nei prossimi anni sarà possibile trapiantare la testa nel corpo di un donatore. Non riflettiamo ora sui problemi etici che una simile operazione potrebbe creare. Limitiamoci a evidenziare i fatti e i protagonisti, tra i quali un chirurgo italiano.
Valery Spiridonov, un giovane russo di 30 anni, affetto da una grave e rarissima malattia (Werding-Hoffmann) che porta a un’atrofia muscolare spinale di tipo I, si sarebbe reso disponibile per il trapianto di corpo. Questo annuncio è partito da Sergio Canavero chirurgo italiano, Direttore del Gruppo avanzato di neuro modulazione di Torino, già noto per le sue ricerche border line, che sarebbe disposto a tentare l’operazione che, a prima vista, appare incredibile.
La tecnica, in via di sperimentazione, potrebbe salvare la vita a persone colpite da cancro o malattie nervose e muscolari che hanno bloccato la funzionalità del loro corpo. Spiridonov non è certo l’unico paziente che ha espresso il desiderio di affrontare una operazione del genere che sa di fantascienza. La lista di attesa è lunga, ma lui è il primo che ha reso nota pubblicamente la sua identità.
Ci vorrà del tempo prima di procedere all’operazione – sui due anni e mezzo – anche perché occorre trovare una struttura adeguata che accolga i medici che effettueranno l’intervento. Basti pensare che l’operazione dovrebbe durare circa 36 ore, richiedendo la collaborazione di oltre un centinaio di chirurghi.
Negli Stati Uniti, l’idea è stata accolta in modo positivo e a breve Canavero spiegherà in una conferenza all’American Academy of Neurological and Orthopedic Surgeons, come intende procedervi. In Italia, invece, siamo molto scettici e alcuni professori escludono in maniera categorica che sia possibile ricucire due tronconi diversi del midollo spinale.
Secondo il medico italiano, al contrario, i principali problemi che inibivano un’operazione del genere (la fusione della spina dorsale, la prevenzione del rigetto) sarebbero in fase di superamento grazie ai grandi progressi della medicina. Il primo tentativo di trapianto di corpo (o di testa, a seconda dei punti di vista) perciò, potrebbe realizzarsi verso la fine del 2017. Difficile quantificare il costo di un intervento del genere. Ma non sarebbe inferiore ai 10 milioni di euro.
Qualche particolare dell’operazione: la testa del destinatario e il corpo del donatore dovrebbero essere ibernati per favorire la sopravvivenza delle cellule in mancanza di ossigeno. Intorno al collo poi il tessuto sarà sezionato e i principali vasi sanguigni collegati a tubicini. Infine, la testa, così preparata, verrà piazzata sul corpo del donatore e le due estremità collegate, facendo aderire il midollo spinale (che contiene fasce simili a spaghetti).
Anche voi avete avuto qualche brivido lungo la schiena? Capita a tutti. Chissà dove arriverà la medicina di questo passo? I dubbi e le perplessità che sorgono di fronte a ipotesi del genere sono tantissime. Limitiamoci per ora a rifletterci su. E se ci capiterà di pensare che certa gente dovrebbe cambiare la propria testa, è ancora prematuro suggerire l’indirizzo del professore di Torino…