sabato, Novembre 23, 2024
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TRAM SFERRAGLIANTI

di Carlo Radollovich

Alcuni mesi fa il Corriere della Sera ospitava un mio breve intervento a proposito dei rumori provocati da certe vetture tranviarie. Auspicavo che, ai tram più vetusti (classe 1928), venisse applicato un dispositivo fonoassorbente al fine di ridurre l’indesiderato fastidio. In effetti, sostenevo, molte famiglie non dispongono ancora di climatizzatori nelle loro case e, nelle calde notti d’estate, sono costretti a dormire con le finestre aperte.

Ma ora un’interessante e piacevole notizia è stata diramata dal Comune di Milano: per poter attutire le molteplici rumorosità delle carrozze, vibrazioni comprese, sarà presto posato su una quarantina di strade un asfalto assai elastico, tre volte più caro di quello tradizionale, ma in grado di far marciare i tram su rotaie…quasi di burro.

Si tratta in realtà di una resina a freddo che si indurisce a contatto con l’acqua e che assicura una migliore “tenuta”, in modo particolare su quei tratti, a lato dei binari, sottoposti a forti pressioni. Si ritiene di poter posare tale pavimentazione entro la fine di questa estate. Ma se, malauguratamente, si verificassero ritardi, ciò non comporterebbe alcun problema: infatti, anche in presenza di temperature più fredde, l’asfalto manterrebbe le proprie, essenziali caratteristiche.

Si calcola che, nel corso di una notte, si possano posare, con procedure esclusivamente a mano, sino a cento metri circa di asfalto. L’esperimento, come si diceva, riguarderà una quarantina di strade; tra le prime, saranno prese in considerazione le vie Rimembranze, Ornato, Galileo Galilei, Filzi, Imbriani e corso Magenta. Peccato che l’Amministrazione cittadina non disponga di sufficienti fondi per prevedere l’esecuzione di tali lavori su scala più ampia.

Con l’occasione ci si chiede a che punto sia la sostituzione di certi tratti assai obsoleti di binari che continuano a “reclamare” urgenti e sostanziali opere contro il progressivo degrado. Si dovrebbero reperire i necessari quattrini almeno entro l’inizio del prossimo anno, giusto in tempo per assicurare a operatori e turisti, in visita per l’EXPO, un pizzico di comfort in più durante i loro trasferimenti in città.

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