di Remo Righi
E’ uscito qualche tempo fa un libro fotografico, realizzato da Jo Farrell, davvero impressionante. Il fotografo britannico ha voluto fotografare i piedi di alcune donne cinesi, ancora viventi, che si sono sottoposte a una crudele usanza che nasce da una tradizione che, per fortuna, sembra completamente tramontata: i piedi di loto.
Di cosa si tratta in sintesi? E’ una tradizione che affonda le sue radici nel decimo secolo e che veniva praticata dalle classi superiori. I piedi delle bambine tra i quattro e i nove anni, prima cioè che avvenisse la fase dello sviluppo, dopo essere stati immersi in un bagno di sangue animale, venivano legati strettamente con bende per impedire loro di crescere in modo regolare. Alla fine del crudele trattamento, i piedi restavano di dimensioni molto ridotte e le dita si accartocciavano sopra la pianta del piede, come si vede bene nella foto.
Questo rituale, sembra strano, ma venne praticato fino agli inizi del ventesimo secolo, anche perché rappresentava un significato di ricchezza, visto che le donne benestanti che se lo potevano permettere non avrebbero mai avuto bisogno di camminare. Inoltre, avere piedi piccoli era un segno distintivo di grande bellezza che avrebbe facilitato alla donna un matrimonio ricco e, quindi, una vita migliore.
Jo Farrell ha impiegato quasi nove anni nella sua ricerca sui piedi delle donne e ha trovato a Zhang Yun Ying, un villaggio situato nella provincia di Shandong, ancora alcune signore che “vantavano” piedi di loto. Naturalmente, nella nostra epoca, con l’avvento della Rivoluzione Culturale di Mao, l’invasione giapponese e la grande carestia, questo particolare segno distintivo rappresentò, al contrario, un handicap terribile.
Oggi, le donne che hanno subito questa tortura, hanno ammesso che, se potessero tornare indietro, non lo farebbero più.
Come non dar loro ragione? Avete mai provato solo a calzare delle scarpe di un numero inferiore alla lunghezza del vostro piede? Il dolore è allucinante e l’assonanza con l’alluce per nulla casuale…