domenica, Novembre 17, 2024
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IL TEATRO ODEON

di Carlo Radollovich

All’incrocio tra corso Vittorio Emanuele e via Agnello esisteva, all’inizio del secolo scorso, una serie di case assai vecchie.

Tra queste, proprio all’angolo con via Santa Redegonda, si trovava una rinomata pasticceria, di nome Baj. Era un ritrovo elegante ove si apprezzava non soltanto l’ottima qualità dei prodotti (famoso in tutta la Lombardia il panettone Baj), ma anche per avviare quattro chiacchiere con i proprietari, composti da marito, moglie e figlia, assai cerimoniosi e soprattutto loquaci.

Un cronista dell’epoca prese in giro benevolmente gli esercenti del negozio con la frase: “Baia lu, baia lee, baia la tosa” (tradotto letteralmente, abbaia lui, abbaia lei, abbaia la figlia), traendo evidentemente spunto dal cognome Baj.

Quel gruppo di case, pasticceria compresa, venne abbattuto nel 1926 per lasciar posto susseguentemente ad un elegante palazzo che ospitò un lussuoso cinematografo (cinema Odeon) e nei piani sotterranei si ebbe la gradita sorpresa (1930) di veder nascere un moderno e confortevolissimo teatro (l’Odeon).

Il merito di aver dato vita a questo prestigioso teatro fu del commendator Bernardo Papa, uomo espertissimo di teatro, ricco di conoscenze del settore (estese persino a Parigi), il quale si rivolse a due illustri personaggi per trasformare i piani sotterranei dell’edificio in un’elegante sala: l’ingegner Giuseppe Laveni e l’architetto Aldo Avati.

L’inaugurazione del teatro Odeon avvenne il 15 ottobre 1930 con uno spettacolo di varietà e, successivamente, si esibirono le più importanti compagnie di prosa. Bernardo Papa, per raggiungere tale obiettivo, fu impegnato in un’aspra battaglia contro i detentori di questo campo teatrale, ossia la società Suvini-Zerboni. Grazie alla sua particolare abilità, egli riuscì, dopo solo tre mesi, in cui fu costretto a mettere in scena solo riviste, a debellare gli avversari Suvini-Zerboni con atteggiamenti decisi, ma mai scortesi.

Riuscì a ottenere recite da parte della compagnia di Sem Benelli, di Irma Gramatica e addirittura di Gilberto Govi, che proprio all’Odeon trovò la spinta per lanciarsi verso ulteriori, grandi successi. In seguito, grazie alle conoscenze parigine a cui si accennava, Papa riuscì a portare all’Odeon la Cecil Sorel, la Pierat della Commedie Française, la coppia Robinne-Alexander.

In sostanza, si può dire che quasi tutti i più importanti attori dell’epoca si esibirono sul palco dell’Odeon. E basti pensare che la celebre compagnia Cialente-Pawlova-Giachetti-Cervi vi recitò per ben due anni. Inoltre, ebbe qui successo Ettore Petrolini oltre al famosissimo duo teatrale Ruggeri-Pagnani.

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