di Carlo Radollovich
Nato ai primi del Novecento, in corso Buenos Ayres, con il nome di Luna Palace, si presentava come un lungo casermone, per la verità con bellezze architettoniche assai poco evidenti ed era fonte di divertimento per il popoloso quartiere di Porta Venezia, amante del vernacolo meneghino.
Cambiò nome in Politeama Milanese nell’anno 1920 e la sala venne trasformata grazie a notevoli ampliamenti, tanto da poter ospitare sino a milleottocento spettatori.
In quegli anni profuse parecchie delle sue energie Paolo Bonecchi, celebre attore dialettale con la sua nota Compagnia Milanese, che recitò in commedie molto brillanti, graditissime dal pubblico, mentre l’impresario Oreste Poli contribuì ad accrescere il prestigio del “Puccini” con numerose rappresentazioni di operette, commedie e vivaci riviste.
La sera del 30 ottobre 1930, la sala venne dedicata a Giacomo Puccini (gli eredi del musicista avevano dato il proprio assenso) con un memorabile discorso di Renato Simoni, drammaturgo, sensibile giornalista e critico teatrale, che volle tessere tra l’altro gli elogi per le particolari doti che Puccini aveva saputo plasmare nella sua raffinata musica. E subito dopo andò in scena un’ottima edizione della Bohème, del grande maestro.
In seguito furono rappresentate anche operette e addirittura alcuni spettacoli circensi.
Dopo il 1942, terminate le esibizioni sul palco di numerosi e combattuti match di boxe, la sala venne elegantemente restaurata. Qui Mario Del Monaco ottenne il suo primo ingaggio per l’opera in tre atti Madama Butterfly e sempre qui i nomi più noti dell’avanspettacolo strapparono scroscianti applausi: da Macario a Wanda Osiris, da Walter Chiari a Renato Rascel, da Gino Bramieri a Tino Scotti.
Alternativamente andavano pure in scena i film più recenti e la sala raramente mostrava buchi d’assenze tra le poltrone. L’ultima proiezione con Rocky IV veniva rappresentata nel giugno del 1986 e, a partire da quella data, il buio si impadronì del teatro.
Ma nel marzo 2010, ecco finalmente la resurrezione teatrale, diventando multisala. Dotato infatti di tre sale, moderne e tecnologicamente avanzate, di un elegante foyer, di una fornita caffetteria e di diversi archivi, riuscì e riesce a trasmettere alla nostra città elementi di divertimento e di grande cultura, non solo strettamente teatrale. Lo storico teatro dell’Elfo, trasferitosi qui all’inizio del 2010, si è inserito in un validissimo centro di produzione teatrale che risulta praticamente unico in Europa.