di Carlo Radollovich
Le imposte che vengono pagate dagli universitari incontrano finalmente, presso la Statale, un ribasso che possiamo senz’altro definire abbastanza corposo, anche se alcuni iscritti avrebbero preferito tagli di maggiore consistenza.
Infatti, per una buona parte degli studenti, sarà contemplato un ribasso di duecento euro (la prima rata scenderà da 700 a 500 euro) e addirittura verrà abolito la ben nota tassa di laurea qualora l’iscritto non incappi in ritardi nel sottoporsi agli esami. La seconda rata incontrerà modifiche per diversi universitari che, presentando l’Isee, risulteranno appartenenti alla fascia del contributo minimo.
Tutto ciò è stato ratificato dal Consiglio d’amministrazione dell’Università Statale e si calcola che, nel complesso, le più favorevoli condizioni riguarderanno circa 37mila studenti su un totale di 60mila iscritti.
Altra importante notizia riguarderà i cosiddetti borsisti: si elaborerà uno speciale sistema affinché coloro che sono titolari di una borsa di studio possano versare la prima rata non in un’unica soluzione, ma in maniera equamente suddivisa e ripartita nel tempo.
Conosciamo i sacrifici che le famiglie degli studenti universitari stanno sostenendo in questi anni di crisi, affinché i loro figli possano continuare i loro studi nel modo più tranquillo possibile, senza incorrere in quelle ansietà che, di riflesso, tendono a riversarsi pure su di loro. Se è vero che almeno le tasse, presso la Statale, si presenteranno alquanto più ristrette (restando ovviamente immutato l’onere riguardante le spese del vitto e anche dell’alloggio per coloro che sono costretti a pernottare a Milano), ciò costituisce senza dubbio un vantaggio da non sottovalutare e un beneficio che non mancherà di rivelarsi concretamente.