di Carlo Radollovich
Le squadre milanesi, tenuto conto delle onerose spese sostenute per l’affitto dello stadio Meazza, cifre da corrispondere al Comune di Milano, chiedono, effettuando una sorta di “pressing”, di mutare la normativa concernente il contratto di locazione, pari a circa dieci milioni di euro all’anno.
Oggi, Milan e Inter pagano il 60 per cento di canone in contanti, mentre il restante 40 per cento viene saldato eseguendo i necessari lavori di manutenzione.
Ma il Comune, non proprio al top per quanto riguarda la situazione finanziaria, non intende cedere e non vuole cambiare le regole sin qui in vigore.
Il nostro sindaco, giorni fa, sottolineava che il Milan stava ipotizzando di erigere uno stadio di proprietà e lo stesso Sala chiedeva tout court se tale possibilità potesse prendere corpo. Egli avrebbe atteso una risposta entro un periodo massimo di tre mesi.
In ogni caso, allo stato attuale delle cose, Inter e Milan non vorrebbero rompere le loro intese di coabitazione a San Siro, pur continuando a negoziare con Palazzo Marino nel tentativo di ottenere più favorevoli condizioni d’affitto.
Va comunque detto che, in casa Inter, sussiste ancora il progetto di rinnovare lo stadio Meazza e sarebbe stato proposto allo scopo un importo di 150 milioni di euro. Si intenderebbe intervenire sul terzo anello dello stadio, predisponendo una sua totale ristrutturazione o, meglio, una vera e propria riconversione in box ultra moderni, con tanto di salette di intrattenimento.
Ma quesro disegno non sembra certo vicino alla sua realizzazione. L’episodio sembra richiamare alla memoria quanto scriveva Giovanni D’Anzi nella sua canzone “Lassa pur che el mond el disa” (anno 1939) a proposito della realizzazione della metropolitana milanese: “Sto progett semper puu el s’allontana”….
E i tifosi nerazzurri, ma anche quelli rossoneri, attendono di verificare se forse si tratta di un ennesimo e malaugurato flop.