Al tavolo delle trattative, ottimamente impostate (come si ritiene) tra il sindaco Sala, il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, sembra che l’annoso problema riguardante lo stadio Meazza possa finalmente imboccare una precisa e definitiva (?) soluzione.
Si tratta in sostanza di una riedizione del Piano A che prevedeva una demolizione parziale dello struttura salvando comunque il secondo anello, con l’attuale intesa che consentirebbe di costruire un nuovo stadio accanto a ciò che rimarrà del vecchio, quest’ultimo da ridimensionare secondo diverse opzioni.
Manca tuttavia da incasellare un ultimo elemento di notevole importanza prima di veder nascere il Meazza bis, ossia il valore che l’Agenzia delle entrate fisserà per la vendita del vecchio San Siro da parte del Comune di Milano ai due club. Non appena tale valore verrà quantificato, il Milan (ma anche l’Inter) dovrà decidere se rinunciare definitivamente alla costruzione del nuovo stadio a San Donato, per abbracciare l’idea del nuovo Meazza.
In ogni caso, è stato espresso un particolare apprezzamento per l’idea innovativa, parere positivo espresso anche dalla sovrintendente Emanuela Carpani nonché dal ministro per lo Sport Andrea Abodi.
Ultimo fattore da prendere in considerazione e’ quello rappresentato dai comitati cittadini e da coloro che non sopportano l’idea di veder mutilato il vecchio Meazza, malgrado sia stato ripetuto che il secondo anello sarà salvato. Non dimentichiamo infine le opinioni espresse dall’ambientalista Fedrighini e dal verde Monguzzi, i quali hanno fatto chiaramente intendere che dovrà essere l’aula a prendere la definitiva decisione al riguardo.
