di Carlo Radollovich
L’argomento “Stadio San Siro” segnala purtroppo posizioni di stallo nelle trattative tra gli interessati (Milan, Inter e Comune di Milano) anche se è previsto un nuovo confronto alla presenza dei dirigenti delle due squadre, i quali avranno il compito di mettere in luce i propri punti di vista, vecchi e nuovi.
Non si tratta di attenderci schiarite a breve sull’eventuale nuovo stadio (c’è ancora molto da lavorare sotto questo aspetto) e osserveremo infatti mettere semplicemente, sul tavolo delle controversie, solo le carte che ognuno dei tre intende giocare.
Anzitutto una domanda: come si vorrà interpretare il futuro dello stadio attuale? Nel corso di alcune riunioni tenutesi all’inizio di questo mese, era nata, tra le altre, l’idea di abbattere solo una parte del vecchio Meazza, con l’intento di renderlo capace nell’ospitare altri tipi di competizione o addirittura di modificarlo in modo consono per accogliere anche eventi musicali.
Insomma, sarebbero state ventilate alcune ipotesi che prevederebbero la convivenza di due stadi, uno accanto all’altro. Tuttavia, il Milan ha preso posizione negativamente al riguardo, ritenendo non logica la presenza di due stadi vicini. La trattativa comunque continuerà, anche se, per il momento, non si prevedono sbocchi concreti.
Sussiste pure la possibilità, qualora il Comune di Milano continuasse a difendere a spada tratta la totale sopravvivenza della vecchia struttura, di ricorrere, ad esempio, all’area ex Falck di Sesto San Giovanni per la costruzione di un nuovo stadio. Quest’ultima possibilità è stata avanzata dalle due squadre milanesi.
In riassunto: salvo impensabili colpi di scena, sembra che la telenovela “San Siro” debba essere continuamente riprogrammata sugli schermi delle tifoserie cittadine, in attesa di conoscerne il finale con qualche suspence…