Ancora un piano da realizzare e la superba “Torre Milano” ne raggiungerà ventiquattro quando il prossimo anno sarà inaugurata. Alta ottanta metri, svetterà tra piazza Carbonari, via Stresa e via Belgirate, facendo sfoggio della sua volumetria verticale che ha consentito, alla base della stessa costruzione, la conquista di un’area verde di apprezzabili dimensioni.
Prima di erigere questo straordinario “monumento” cittadino, segnaliamo che alcuni residenti nelle aree vicine avevano dato vita ad una vibrata protesta perché l’altezza delle costruzione avrebbe provocato un eccessivo abbassamento della luce del giorno nonché una difficoltà di ricezione da parte di antenne installate in loco.
Ma in seguito il progetto ha saputo concretizzarsi molto bene e i vari lavori hanno saputo bypassare il lungo periodo di stasi causato della pandemia.
Infatti, i cantieri erano rimasti inattivi per quasi tre mesi nel corso del 2020, ma poi è scattata la corsa verso l’alto e la “Torre” è cresciuta in sei mesi mantenendo la spettacolare media di un piano alla settimana. Si prevede che, entro il 10 di questo mese, la bandiera italiana possa sventolare sul tetto.
Le prenotazioni relative alla vendita degli appartamenti fanno sin qui registrare ottimi risultati, tanto che l’80% circa risulta già piazzato. Va in ogni caso considerato che il fabbisogno residenziale, nella nostra città, si va attestando su richieste decisamente elevate.
Si è accertato, infatti, che diversi clienti intendono abbandonare stabili del vecchio centro storico per trasferirsi in residenze tecnologicamente all’avanguardia, senza contare coloro che hanno manifestato intenzioni d’acquisto anche dall’estero.
Ma a proposito di tecnologie innovative, si pensi che la “Torre” disporrà di una vasca della capacità di circa 15 mila litri, la quale sarà in grado di raccogliere acqua piovana che verrà utilizzata per irrigare le parti di verde esistenti.
Inoltre, ogni appartamento disporrà di un sistema di ventilazione del tutto particolare che assicurerà una perfetta salubrità degli ambienti e che impedirà l’ingresso di indesiderati batteri o germi.
Concludiamo con una nota di nostalgia agreste. Dall’alto della “Torre” sarà possibile osservare piazza Carbonari e con la fantasia si potrà ritornare ad osservare i campi che qui esistevano. Davano vita a coltivazioni ridotte, quasi da orto suburbano, come il Borgo degli Ortolani vicino all’Arena civica. I campi erano attraversati dal fiume Seveso che puntualmente esondava in autunno, facendo forse meno danni rispetto agli attuali.