di Ugo Perugini
A fine estate 2015, se i tempi saranno rispettati, UniCredit avrà a disposizione un nuovo spazio polifunzionale di incontro, per iniziative di carattere economico e culturale. Un edificio, che il suo ideatore, l’architetto Michele De Lucchi, chiama semplicemente un oggetto di design, destinato non solo agli stakeholder del Gruppo ma anche alla cittadinanza tutta, che sorgerà a fianco del Parco davanti a piazza Gae Aulenti, vicino all’UniCredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia, nel cuore della Milano più strategica e proiettata verso il futuro.
L’investimento, che richiederà un impegno attorno ai 20 milioni di euro, è visto dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni come un seme destinato a germogliare e tradursi in fiducia per il futuro, più che necessaria in questi periodi. Unicredit Pavillon sarà un luogo di incontro per eventi legati all’attività aziendale (assemblee, convegni, ecc.) ma anche aperto alla città, con il suo auditorium di 700 posti, modulabile a seconda delle esigenze, e i suoi spazi da dedicare alla cultura, all’arte. Da non dimenticare l’asilo nido per i bambini fino a tre anni, disponibile per i dipendenti dell’azienda ma aperto anche ai cittadini della zona.
L’idea di UniCredit è in linea con la sua identità che intende conciliare la vocazione europea con l’attenzione e il radicamento al territorio, per creare e mantenere una costante relazione con la comunità in cui la banca opera, contribuendo al suo sviluppo. Su questo punto ha concordato anche la Vice Sindaco Ada Lucia De Cesaris, che ha sottolineato la necessità di continuare nella politica di creare una grande rete tra i più importanti e vitali centri della città, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, senza dimenticare il rapporto tra città e verde, tra modernità e sostenibilità, di cui il Pavillon è un perfetto esempio.
L’architetto Michele De Lucchi ha concordato sull’immagine e sul simbolo del seme, come essenza della vita che si rigenera. L’edificio, destinato a durare nel tempo, è costruito interamente in legno, ha una forma arrotondata, alta 23 metri, che spiccherà rispetto alle linee ortogonali e secche degli edifici vicini. Questo gli consentirà di avere anche la forza emozionale di un monumento, simbolo e trait d’union tra natura del parco e uomini che lavorano nei grattacieli. Da sottolineare anche i portelloni rotanti di 12 metri, quasi delle ali, che a discrezione potranno aprirsi sullo spazio esterno creando un ancor maggiore senso di trasparenza.