di Fabrizio Ternelli
Prosegue fino a sabato 27 settembre, dalle 9 alle 20, in piazza Gae Aulenti, Sinfonia di Parole, una singolare iniziativa promossa dal Sistema Bibliotecario Urbano.
Tutti coloro che hanno occasione di attraversare la piazza in questi giorni possono vivere un’insolita esperienza culturale ed emotiva.
Questa “sinfonia” è infatti una performance sperimentale dagli esiti imprevedibili, che si svolge nel contesto di una installazione artistica essenziale disposta nella piazza: 50 sedie – diverse per materiale, stile, colore – e accanto fogli pieni di parole, di testi d’ogni genere raccolti durante l’estate nelle biblioteche rionali della città. Si tratta di racconti, citazioni, poesie, articoli, canzoni, saggi, storie di autori anonimi…
I passanti possono leggere le pagine in silenzio o ad alta voce, possono commentarle, interagire e scambiare opinioni con gli altri lettori in modo del tutto libero, secondo i desideri e le improvvisazioni del momento, senza dover rispettare alcuna regola precostituita.
La manifestazione – animata anche da musicisti, cantanti, attori – è quindi aperta a ogni sorpresa e proprio in questo consiste il suo principale motivo di interesse.
Già ospitata con successo in varie città italiane ed europee, Sinfonia di parole nasce dalla creatività di Antonio Caporilli, performer, danzatore, insegnante e ideatore di iniziative multimediali.
“La performance”, dice Caporilli, “è legata a una sensazione sonora: quella che provai grazie al coro femminile di Les Mistere des voix Bulgare. Ebbi la percezione della potenza delle parole, del loro viaggiare e combinarsi, assumendo nuovi significati.
Seguo il progetto dal 2006 e mi preoccupo di offrirlo come un dono. Le reazioni spontanee di chi ‘usa’ l’installazione sono atti di fiducia e, in quanto tali, doni. Non è scontato che una persona si conceda uno spazio fisico e mentale per ascoltarsi e che decida di farlo, magari per pochi minuti, in un ambiente impersonale come quello urbano. Per me Sinfonia di Parole continua a essere un veicolo di conoscenza della società in cui vivo”.