Il ponte della festa di Ognissanti ha visto lo spostamento di dieci milioni di persone che si sono mosse verso le località turistiche, non solo per trascorrere i giorni di vacanze e visitare le città, ma anche per svolgere il rito delle visite presso i cimiteri.
Il tutto favorito da un clima più primaverile che autunnale e questo è stato sì positivo per l’economia turistica italiana. Purtroppo queste anomale situazioni climatiche ci devono far riflettere poiché tali condizioni termiche con l’innalzamento della temperatura del mar Mediterraneo e non solo ci portano a quanto è successo la settimana scorsa in Spagna nella zona centrale della Comunità Valenciana, con il fenomeno detto “Dana”, acronimo di “Depresion Aislada en Niveles Altos” in italiano “Depressione isolata ad alti livelli”. Detto così sembra quasi un gioco di parole ma i metereologici riferiscono che è un fenomeno gravissimo che provoca precipitazioni temporalesche di forte intensità e ingenti danni. A Valencia ad oggi si contano 217 morti, tale numero di morti e dispersi sarà ancora più elevato. Gli esperti metereologici dicono che tali piogge turbolenti si stanno spostando in altre Regioni della Spagna.
Il lettore si chiederà cosa centra questo con il ponte di Ognissanti che abbiamo appena trascorso? Questo riferimento ci deve far pensare che mentre noi abbiamo festeggiato, altre persone invece hanno perso la vita e perso tutto. A Valencia i superstiti piangono le vittime della tragedia e adesso devono affrontare la quotidianità e la ricostruzione.
Entrando nel merito delle giornate festive vissute a Milano, favorite dal bel tempo, già da venerdì 1 novembre, giorno di Ognissanti, dopo del 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti e proseguito domenica 3 novembre, in questi tre giorni molti sono stati i riti religiosi e quelli laici che si sono susseguiti.
E’ opportuno riferire in breve quanto è stato vissuto dai milanesi: nella mattinata del 1° novembre in Duomo c’è stata la celebrazione della Messa Pontificale presieduta dall’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini. Nell’omelia ha riflettuto sulla via verso la gioia, della riconoscenza di chi riceve una grazia, della condivisione di questo dono in una comunità, e della missione che passa in noi anche attraverso le tribolazioni. Monsignor Mario Delpini nel pomeriggio ha celebrato la Santa Messa per la commemorazione dei defunti presso la Cappella del Cimitero Monumentale, lì ha sottolineato il valore civico di conservare la memoria. Dopo la celebrazione si è recato a visitare il Famedio, dove ha riferito che: «Le persone di fede diano una parola amica che incoraggia a custodire l’anima». La festa di Ognissanti nelle chiese cristiane è il momento di fede dove si celebra la gloria e l’onore verso tutti i santi e anche di quelli che ancora non sono stati dichiarati santi.
Nella giornata del 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti, in mattinata nella Basilica di Sant’Ambrogio, l’Arcivescovo Mario Delpini ha celebrato la Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Guerre e dei caduti in servizio.
Per la parte laica al Cimitero Monumentale di Milano alle ore 11:00 presso l’interno del Famedio c’è stato il momento di commemorazione dedicato ai Cittadini illustri e benemeriti che si sono distinti non solo nella città di Milano. Dopo l’intervento della Presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi, è stata scoperta la lapide, e ai nomi già inseriti negli anni precedenti adesso ci sono incisi i nominativi dei 13 nuovi cittadini. I nomi di tali personalità sono stati deliberati dalla Commissione Comunale e sono: Enzo Baldoni; Maria Alda Bencini, Luigi Calabresi, Irene Camber, Maria Bianca Cita, Anna Gastel, Don Luigi Melesi, Franca Nuti, Laura Perini, Maurizio Pollini, Italo Rota, Angelo Stoppani, Giuseppe Turani.
Non si possono riportare le varie menzioni ma sono tutti cittadini che hanno reso gloria e svolto tanto bene comune alla società durante la loro vita terrena.
Nel pomeriggio c’è stato un altro momento religioso presso il Cimitero Maggiore detto anche Cimitero di Musocco, l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini ha concelebrato la Santa Messa per tutti i defunti tra le colonne dell’atrio antistante la chiesa, concelebrata da don Andrea Meregalli, decano della Comunità Pastorale San Giovanni Battista alla Certosa; da don Stefano Pessina, vicario referente della Parrocchia Santa Maria Assunta alla Certosa; da Padre Angelo, Cappellano della Chiesa cimiteriale e da altri padri cappuccini.
L’Arcivescovo Monsignor Mario Delpini nell’omelia ha riflettuto sulla commemorazione dei defunti riferendo: “Sono venuto qui per pregare con voi per tutti i defunti ed anche per i miei defunti” inoltre ha detto: “Gesù ci ha amato fino alla fine, con la sua morte, il suo sacrificio ha ridato a noi la vita… Noi dobbiamo essere pellegrini di speranza e vivere un cammino dove ci aspetta l’abbraccio del Padre nella comunità dei santi” e ha concluso l’omelia con la domanda: “Ma tu cosa hai fatto nella tua vita con l’esempio del brano evangelico dei 5 talenti e su come noi li abbiamo utilizzati”.
L’Arcivescovo Mario Delpini prima della benedizione finale ha acceso un cero preparato dalle suore clarisse di Gorla, cero che rimarrà acceso fino all’esaurimento nel segno che noi siamo luce e abitiamo nella luce di Gesù risorto. Sua Eccellenza ha salutato i fedeli presenti ed ha salutato anche l’Assessora del Comune di Milano, Gaia Romani che aveva partecipata alla Santa Messa. Inoltre presso il Cimitero Maggiore c’è stata anche la deposizione di corone presso il Monumento dei Caduti sul Lavoro da parte dell’Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
Ma è anche opportuno riferire della ricorrenza di lunedì 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, iniziata nella mattinata a Roma con la deposizione della corona all’Altare della Patria presso il sacello del Milite Ignoto deposta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Momento commemorativo vissuto in tutta Italia e a Milano c’è stata la deposizione delle corone presso il Tempio della Vittoria e Sacrario dei Caduti seguito dopo in piazza Duomo dalla cerimonia dell’Alzabandiera. A tale cerimonia erano presenti: il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia; il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale alla sicurezza Romano La Russa; l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli; l’onorevole Laura Ravetto, l’onorevole Grazia Di Maggio e altri rappresentanti militari, istituzionali e politici con lo schieramento in sfilata delle diverse Forze militari dell’Arma, durante la cerimonia è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.