di Carlo Radollovich*
Una recensione del libro “Il giallo della Stretta Bagnera” di Giovanni Luzzi. Molti anni fa mi trovavo nei pressi di largo Carrobbio, al termine di via Torino, in compagnia di uno zio e di un cugino della stessa mia età (circa dieci anni). Per accorciare la strada verso corso Magenta ove ci attendeva una nostra parente, decidemmo di imboccare quel dedalo di viuzze che è tipico del nostro centro storico. Primo impatto: via Bagnera.
Non avevo mai percorso questa strettissima strada e tanto meno sapevo degli efferati delitti che Giovanni Luzzi, con certosina pazienza, ricostruisce storicamente nel suo libro “Il giallo della stretta Bagnera – La vera storia del serial killer Antonio Boggia” (Edizioni Meravigli), che ho appena terminato di leggere.
Lo zio, davanti ad un lugubre portone, ci informava di quanto avvenuto lì tra il 1849 e il 1859 con particolari da brivido che riassumevano la crudele storia del muratore di Urio, per l’appunto l’assassino Boggia. Ad un certo punto avvertendo la molestia di un freddo vento che ci colpiva in viso, decidemmo di muoverci affrettando il passo.
Giunto a casa, cercai di approfondire il tema Boggia, andando alla ricerca sull’Enciclopedia dei Ragazzi di validi elementi che potessero soddisfare la mia curiosità. Ne ricavai poco o nulla e l’argomento Boggia, con il trascorrere del tempo, cadde nel dimenticatoio.
Ma ecco che il libro di Giovanni Luzzi accende nuovamente in me tutto l’interesse per quel serial killer che aveva spaventato l’intera città: l’ho letto con la massima attenzione e divorato in una mezza giornata.
Con ampia dovizia di particolari, Luzzi descrive i fatti in modo talmente realistico da osservarli più che animati, proiettati in un film. Poi, la sentenza istruttoria e il processo infiammano il lettore con una serie di documentati racconti.
Le frasi dell’imputato e dei giudici vengono tratteggiate molto chiaramente e, grazie alla apprezzata scorrevolezza del testo, si distingue un tono descrittivo assai disinvolto, senza intercalare inutili o noiose parentesi.
La freschezza espressiva è notevole e lo scoglio di una narrativa lodevole ed encomiabile viene sempre superato con successo.Altrettanto ragguardevole è lo stile adottato da Giovanni Luzzi, quasi accarezzante.
Il lettore è progressivamente affascinato dai fatti descritti nel quadro di una importante constatazione: nulla viene affidato alla fantasia perché ogni particolare più piccolo viene riferito con precise annotazioni, sempre improntate ad una fedele e tragica realtà.
Il libro “Il giallo della Stretta Bagnera”. La vera storia del serial killer Antonio Boggia, di Giovanni Luzzi, nelle edizioni Meravigli Collana NeroGiallo, è in vendita a 15,00 euro.