di Carlo Radollovich
Spiace notare come certi atti vandalici, perpetrati ai danni della segnaletica cittadina, si siano moltiplicati durante il mese di agosto.
Ci si chiede quali alienazioni siano sorte nella testa di certi teppisti, che hanno sfogato i loro barbari istinti sulla cartellonistica stradale con veri e propri atti di deturpazione, di sfregio e, in taluni casi, addirittura di abbattimento.
Gia’ all’inizio dell’estate, il Comune aveva emesso il bando per un appalto di circa dieci milioni di euro per il rifacimento di segnaletiche verticali e orizzontali, riferentesi a cartelli stradali in pessime condizioni o pesantemente imbrattati e a strisce pedonali scarsamente visibili. Senza contare gli interventi sulla rete semaforica (con spese a carico di A2a) per danneggiamenti relativi allo scheletro metallico degli impianti.
Per la verità, nei costi previsti rientra anche la cartellonistica relativa all’ “Area B”, ossia la zona che si riferisce al divieto di accesso in città, nell’ampia cintura attorno all’ “Area C”, di alcuni veicoli diesel e precisamente: Euro 0, 1, 2, 3 dal 21 gennaio 2019 – Euro 4 con decorrenza ottobre 2019.
E ora, considerate le deturpazioni riscontrate in agosto, come accennavamo, i costi relativi alle sostituzioni o riparazioni, risultano inevitabilmente cresciuti.
Va considerato che i deturpatori evidentemente ignorano, o fanno finta di non saperlo, che la Cassazione, con sentenza del 14 maggio 2013, prevede una severa punizione pecuniaria per tutti coloro che rovinano o manomettono le indicazioni stradali di qualsiasi genere.