venerdì, Novembre 22, 2024
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Seçkin Pirim alla Triennale con le sue imponenti sculture

di R.R.

Lo spazio e la luce per le opere di Pirim sono fondamentali. Specie per quelle monumentali come quella che è stata posta all’ingresso del Palazzo dell’Arte, intitolata Gate of eye (2024).

I suoi lavori sono distribuiti nei vari spazi della Triennale e hanno un impatto notevole sul visitatore. In genere, si tratta di opere monumentali che creano una certa iniziale soggezione che però si stempera non appena ci si avvicina ad esse.

A cosa attribuire questa sensazione tutto sommato piacevole? Certamente il merito principale è la loro composizione considerato che l’Artista usa prevalentemente resine, alluminio, carta, vetro, marmo, plexiglass e vernici metallizzate per auto.

Pur nella loro massiccia imponenza, quindi, l’occhio non può non lasciarsi incantare dai loro colori vividi, translucidi,  che rifrangono la luce, come chitine di enormi insetti, e dalle forme geometriche, iterate, ricorsive, ossessivamente simmetriche e precise, che sembrano quasi frattali  di una natura passata al setaccio di qualche sconosciuto algoritmo.

La natura che fa capolino in modo figurativo nelle tartarughe e nei serpenti che sembrano sorreggerne alcune, quasi come altari di una tribù tecnologica alla ricerca di significati primigeni, favorisce ancor più questo avvicinamento.

Oltretutto, l’imperfezione che appare quasi naturale attraverso imprevisti pertugi che risucchiano la staticità di queste colossali e tetragone forme, pare alludere alla trasformazione continua della materia di cui ci sentiamo spettatori, imbarazzati e curiosi.

Occorre ricordare che alle sue opere, Pirim lavora sia con il computer che manualmente: potremmo dire alla ricerca di una simbiosi tra tecnologia e artigianato. Anche questo è un altro aspetto che ritroviamo a esempio nelle opere “Vertical Touch” e “Seven Days”.

Seçkin Pirim è un artista turco che vive tra Istanbul e Londra. Ha al suo attivo molte esposizioni sia collettive che personali, oltre che nella sua città di origine, da ultimo anche alla C24 Gallery di New York, dal titolo  “Hypochondriac”.

Le opere di Pirim saranno visibili fino al 19 gennaio 2025. Le foto sono state realizzate da Gianluca Di Ioia

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