Papa Francesco ha annunciato che, il 27 aprile 2014, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II saranno santificati: due pontefici del nostro tempo, di una personalità diversa e di grande carisma, entrambi provenienti da famiglie umili. Angelo Giuseppe Roncalli nasce a Sotto il Monte in provincia di Bergamo e diventa papa nell’ottobre del 1958. Monsignor Loris Capovilla è stato segretario di Papa Giovanni XXIII e oggi è uno dei custodi della sua memoria.
Il 28 ottobre scorso, alle ore 19 circa, la stessa ora dell’annuncio dell’elezione al soglio pontificio di Angelo Roncalli, i fedeli di Sotto il Monte hanno effettuato una fiaccolata nelle vie cittadine nella ricorrenza del 55° anniversario di tale elezione. Anche Monsignor Loris Capovilla, ha dato l’adesione a questo evento in onore di Papa Giovanni XXIII. Egli risiede a Sotto il Monte presso la Casa Museo di Papa Giovanni XXIII di Via Camaitino, casa custodita dalle Suore Poverelle del Beato Luigi Palazzolo. Queste Suore hanno avuto il privilegio di servire Papa Giovanni nella residenza pontificia fino alla sua morte
Ho presentato alcune domande a Monsignor Capovilla, poiché ho avuto la gioia e il piacere di conoscerlo e incontrarlo in diverse occasioni. Egli, saputo del mio lungo impegno di volontariato, mi scrisse la seguente dedica su un suo libro: “Ad Antonio Barbalinardo, “diacono” di carità luce di speranza nel nome del Beato Papa Giovanni”.
Ma ecco le domande che ho potuto porgli, grazie all’amicizia che mi lega alle Suore Poverelle:
Monsignore, quando ha appreso la notizia della canonizzazione di Papa? Qual è stato il suo primo pensiero?
Ho subito pensato di suggerire ai miei fratelli e sorelle di rileggere e meditare il capitolo V di Lumen Gentium, Universale vocazione alla santità nella Chiesa: “Siate dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste” (Mt 5,48). Essere esempio per tutti, vivere secondo i dettami di Gesù Cristo, non stancarsi mai di cercare di fare la sua volontà e non la nostra. Solo così non si esce dai binari del cristianesimo. Papa Giovanni ha vissuto tutta la vita con queste semplici regole, da giovane seminarista sino al soglio di Pietro, semplicemente, e ha chiuso la sua giornata terrena con la stessa semplicità e serenità. La sua sofferenza ha raccolto attorno a piazza San Pietro e in tutto il mondo la gente in preghiera, quasi fosse un loro parente che stava per tornare alla casa del Padre. Ecco chi era l’uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni.
Monsignor Capovilla, in occasione del nostro incontro di alcuni anni fa, circa l’elezione di Obama a presidente degli Stati Uniti, primo uomo di colore a tale carica, Lei ci riferì che Papa Giovanni fu il primo Papa a nominare un Cardinale di colore. Cosa ci può dire ancora di Papa Giovanni?
Secondo la dottrina cristiana non c’è nessuna differenza tra le creature umane: uomo o donna, di una nazionalità oppure di un’altra. Siamo uno in Cristo. Tutti creati a immagine e somiglianza di Dio. Questo principio di uguaglianza deve entrare nel cuore di ogni uomo, di qualunque confessione religiosa o anche di chi non ne professa alcuna. Proprio per questo Papa Giovanni voleva che la Chiesa stessa rappresentasse ancor di più questa unità. Il Cardinal Laurean Rugambwa godeva della stima e del rispetto di molti cardinali, vescovi, sacerdoti. Questo fu l’elemento determinante nella scelta. Credo di poter dire, senza mitizzazioni fuori luogo, che Papa Giovanni aveva il dono di vedere molto più lontano di tutti noi e capire i segni dei tempi con largo anticipo, proprio perché si è sempre lasciato condurre dallo Spirito Santo, senza opporre mai alcuna resistenza.
Eccellenza, ella senz’altro parteciperà a Roma alla cerimonia della Santificazione. In attesa di tale momento, come lo sente e come si prepara?
Il mio cuore palpita a Roma sempre; là arriva ogni giorno la mia preghiera, là palpitano i miei intenti; per tutti imploro i doni dell’unità, della libertà della pace. L’eventuale presenza personale a Roma dipende dalle disposizioni divine. Non posso negare che molto probabilmente una certa commozione si farà breccia nel mio animo, un misto tra emozioni e ricordi, ricordi di un tratto di strada, che resterà storico e che la Provvidenza mi ha concesso, senza meriti da parte mia, di entrare a farne parte, accanto a Papa Giovanni.
Monsignore, Lei ha conosciuto bene Papa Giovanni XXIII e ha conosciuto anche Papa Giovanni Paolo II, due papi di grande bontà e valenza storica per la Chiesa. Come vede la santificazione di questi due pontefici?
La lista dei nomi scritti sul libro del Martirologio, per fortuna, continua ad aumentare, segno che non siamo allo sbando. La gente persevera nella ricerca della bontà, della pace e della santità. La Chiesa, dopo attenta valutazione, ha ritenuto di poter proclamare santi i due pontefici, segno che hanno operato nel proprio tempo e con i propri carismi per il bene della Chiesa e dell’umanità, tracciando sentieri che altri, che vogliono imitarli, possono imboccare. Questi appuntamenti dovrebbero servire non solo come momento di festa, che pure non è da rimproverare, ma soprattutto per fungere da spunto a imitare i santi e ripartire per cercare di migliorarci, nonostante i nostri difetti, le nostre mancanze e il nostro essere creature fragili.
Grazie, Eccellenza, della Sua disponibilità. La saluto dicendole “ad invicem”, elevando assieme una preghiera, in attesa della Santificazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II.
Antonio Barbalinardo