di Carlo Radollovich
Due imponenti edifici, Spark One e Spark Two, che occuperanno complessivamente 35mila metri quadrati circa, sorgeranno nel territorio delimitato tra la stazione Rogoredo e lo Sky Campus, al fine di dare un volto definitivo al nuovo “distretto” Santa Giulia. Secondo quanto si apprende, i lavori inizieranno la prossima estate.
Sappiamo che sull’area Santa Giulia, sino agli anni Settanta, erano operativi grandi industrie italiane come l’acciaieria Redaelli e l’importante società chimica Montedison. Ora, grazie all’intervento di due grandi imprese, Risanamento e Lendlease, fusesi nell’azienda InTown, si sta rilanciando un interessante territorio periferico che era stato oggetto, negli anni scorsi, di turbolenti tira e molla non approdati a buon fine, anche perché erano venuti a mancare i fondi per le necessarie bonifiche del terreno.
Ma non è tutto. Infatti, ci si propone pure di dare vita, nel settore nord dell’area, ad un quartiere modello che vedrà la nascita, tra l’altro, di appartamenti di varie metrature e di eleganti negozi. La zona, così si spera, dovrebbe attrarre diversi clienti, essendo ubicata a pochi minuti dall’aeroporto di Linate e a un quarto d’ora circa dal centro cittadino.
Nel frattempo ci si attiverà per non perdere tempo prezioso né con la costruzione di Spark One (i cantieri rimarranno aperti sino all’estate 2020), né con i lavori relativi a Spark Two, che inizieranno non appena ultimato il primo stabile.
Se i nostri bisnonni potessero ammirare la rinascita di questo territorio, che il secondo conflitto mondiale aveva martoriato con parecchie ferite unitamente alla vicina Taliedo, sarebbero fieri nell’osservare la seconda, sfavillante vita di una zona che contribuirà ad aggiungere bellezza e funzionalità alla nostra sempre più operativa Milano.