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San Giovanni XXIII è ritornato a Sotto il Monte

di Antonio Barbalinardo

Dopo sessant’anni dall’elezione Pontificia del 28 ottobre 1958, il 27 maggio scorso l’urna contenente il corpo di San Giovanni XXIII, è ritornata a Sotto il Monte, dove era nato come Angelo Roncalli il 25 novembre 1881.

Molte sono le motivazioni per cui all’urna di San Giovanni XXIII è stato concesso lo spostamento temporaneo dalla Basilica di San Pietro di Roma alla città di Bergamo, presso la Chiesa di Santa Maria della Pace a Sotto il Monte dove resterà fino al 10 giugno 2018.

La Diocesi di Bergamo ha voluto il temporaneo pellegrinaggio dell’urna del Santo, non solo per il 60° anniversario dell’elezione a Pontefice, ma anche per una serie di coincidenze come: la ricorrenza del 55° anniversario della presentazione dell’Enciclica “Pacem in Terris”, promulgata l’11 aprile 1963; il 55° anniversario della morte di Papa Giovanni avvenuta la sera del 3 giugno 1963; il 55° anniversario del Seminario Vescovile di Bergamo che fu a lui intitolato e fu da lui voluto e sostenuto.

Tra i tanti pellegrini che dal 27 maggio si stanno recando venerare la salma del “Papa Buono”, sabato 2 giugno scorso è partito anche da Milano un pullman con oltre cinquanta persone che si sono recati nei luoghi di Angelo Roncalli. Il gruppo milanese, partito dall’Istituto Luigi Palazzolo, era costituito da alcuni dipendenti ed ex dipendenti dell’Istituto del Beato don Luigi Palazzolo oggi della Fondazione del Beato don Carlo Gnocchi, c’erano i volontari e molti dell’Associazione Amici di don Palazzolo ad accompagnarli una guida eccezionale: Madre Superiore delle Suore delle Poverelle, suor Gabriella Lancini che è stata per quattro anni madre superiora di villa “Cà Maitino” ovvero la “Casa di Martino” che fu residenza dell’allora vescovo Angelo Roncalli e residenza di monsignor Loris Capovilla, già segretario di Papa Giovanni XXIII e che durante il suo periodo di vita lì trascorso, ha dedicato tutto il suo impegno pastorale e di studio alla promozione di fede su Papa Giovanni XXIII.

L'urna di San Giovanni XXIII
L’urna di San Giovanni XXIII

La prima tappa dei pellegrini è stata presso la chiesa di Santa Maria della Pace per poter vedere l’urna di San Giovanni XXIII, poi è proseguita verso la villa “Cà Maitino”, dove suor Gabriella ha raccontato la storia di questa Casa e del perché era cara al vescovo Angelo Roncalli. Madre Gabriella nell’accompagnare i fedeli nelle diverse stanze ha riferito alcuni particolari non solo su villa Cà Maitino, ma su tutto quanto contenuto all’interno dove l’allora vescovo Angelo Roncalli desiderava ritiratosi dopo l’impegno pastorale e dedicarsi allo studio e alla meditazione, il suo destino è andato diversamente poiché diventato Pontefice non ha più potuto tornare in quella casa dei suoi antenati, in origine benestanti e poi nel corso degli anni diventati piccoli proprietari di terra e contadini.

L'ingresso di villa Cà Maitino
L’ingresso di villa Cà Maitino

Angelo Roncalli fu designato da Papa Pio XI come Delegato Apostolico in Bulgaria dal 1925 al 1934, dove svolse la sua missione con molta attenzione; fu molto apprezzato e stimato anche da Papa Pio XII che lo definì “Uomo di pace e di dialogo” e lo nominò Delegato Apostolico di Turchia e Grecia.

Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale ci fu la persecuzione verso il popolo ebreo e l’impegno, il coraggio e l’ostinazione del Nunzio Apostolico Roncalli gli permisero di far salvare 25.600 persone ebree, destinati a persecuzione e morte. Lì a Cà Maitino, il momento più emozionante è stato quando siamo entrati nella stanza da letto ricostruita con gli oggetti e i paramenti appartenuti a Papa Giovanni, in particolare il letto dove lui è morto e il Crocefisso che aveva con se prima di morire.

La cappella all'interno di Cà Maitino
La cappella all’interno di Cà Maitino

Va riferito che il vescovo Angelo Roncalli dal 1925 aveva preso in affitto parte della villa e quando tornava a Sotto il Monte soggiornava lì a villa Cà Maitino, pagava regolarmente l’affitto. Così un poco alla volta l’aveva arredata e vi faceva pervenire arredi ed oggetti di ogni tipo che acquistava o che gli regalavano. Ogni oggetto lì custodito è legato a una storia particolare, non si possono elencare tutti gli oggetti e i motivi, ma è simbolico il valore.

Il mappamondo di Papa Giovanni XXIII
Il mappamondo di Papa Giovanni XXIII

Come l’orologio a pendolo donatogli dalla Comunità ebraica per segnare il tempo del bene e dell’amicizia, quale riconoscenza per quello che lui aveva fatto per loro; un altro oggetto particolare è il grande mappamondo che aveva a Roma e che ogni qualvolta si presentavano a lui rappresentanti istituzionali, regnanti, prelati e altre personalità, grazie a quel mappamondo lui si rendeva conto della distanza che avevano percorso per raggiungerlo.

La chiesetta S. Maria in Brusicco
La chiesetta S. Maria in Brusicco

Finita la visita a villa Cà Maitino, dopo la pausa pranzo presso gli alpini alla Torre di San Giovanni, il pellegrinaggio è proseguito presso la casa natale di Papa Giovanni, anche lì c’è stato un bel momento dopo c’è stata la sosta presso la chiesetta di Santa Maria in Brusicco, dove c’è la fonte battesimale presso cui fu battezzato il piccolo Angelo Roncalli.

Per la cronaca va riferito che la Congregazione delle Suore delle Poverelle fu avviata dal sacerdote bergamasco don Luigi Palazzolo con madre Teresa Gabrieli il 22 maggio 1869, da allora la loro opera si è estesa in molte parti del mondo, le suore della comunità di Milano, domenica 27 maggio scorso presso la chiesa della Cappellania dell’istituto hanno professato il loro atto di fede ricordando anche l’ottantesimo anniversario di presenza della loro Congregazione a Milano.

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