di Carlo Radollovich
A pochi chilometri dalla nostra città, precisamente a Morimondo, ai confini con il Comune di Abbiategrasso, si può ammirare una stupenda abbazia cistercense, fondata nel 1134 e terminata solo nel 1295.
Brevi cenni di storia. Si tratta di una costruzione già evoluta verso lo stile gotico, evidenziato dalla volta a crociera ogivale, costruzione in possesso di ben otto campate. La maestosità di questa chiesa, sorta su più piani a ridosso di un avvallamento del terreno, si rivela prontamente agli occhi del visitatore e lo invita ad introdursi nel chiostro (è presente tra l’altro un’ampia sala capitolare con tutte le sue peculiari caratteristiche) e nel monastero (ben conservato nonostante le numerose incursioni di saccheggiatori, avvenute nel corso della storia).
E tra la storia dell’abbazia è doveroso ricordare l’opera del cardinale Giovanni de’ Medici (il futuro papa Leone X) il quale si prese molto a cuore (1499) la riforma della vita spirituale dell’abbazia, inviando a Morimondo da Settimo Fiorentino diversi monaci particolarmente dotti e assai preparati.
San Carlo Borromeo, nel 1564, elevò l’abbazia a parrocchia, ma nel 1798 i francesi soppressero la presenza dei monaci cistercensi. A partire dal 1815, sino al 1950, la vita religiosa venne ottimamente curata da preti ambrosiani e, dopo tale data, si stabilì nell’abbazia la congregazione degli Oblati di Maria Vergine.
Più avanti, nel 1993, venne costituita in loco la “Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo” che ampliò notevolmente il patrimonio spirituale e culturale dell’abbazia. Ed ecco che, nel 2007, la Regione Lombardia riconobbe il complesso monastico come museo regionale, suddiviso in due sezioni: il museo vero e proprio dell’abbazia e il civico museo Angelo Comolli, per la conservazione di molte opere di questo artista.
Nel 2008, dopo circa vent’anni di lavori, la chiesa fu completamente restaurata e da quella data è senz’altro visitabile.
Ma il prezzo del biglietto per potervi accedere (3,5 euro) non può compensare i notevoli costi che la gestione dell’intera struttura richiede. Servono almeno 40mila euro per salvare Fondazione e Musei, necessari anche per la manutenzione ordinaria: dagli ascensori, alle caldaie, ad una serie di necessari servizi.
Anche dal nostro giornale lanciamo un accorato appello affinché l’abbazia di Morimondo possa usufruire, entro breve tempo, degli indispensabili aiuti finanziari per poter continuare a vivere nel modo più degno.