di Carlo Radollovich
Abbiamo ancora negli occhi la magica struttura dai mille colori cangianti che ci hanno incantato lo scorso anno visitando Expo 2015.
L’Albero della Vita, ideato da Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia ed esperto regista, ha tuttavia radici molto più antiche, risalenti addirittura al grande Michelangelo, il quale l’aveva creato disegnando al suo culmine una caratteristica stella a dodici punte, coreografiche punte che svettano verso il cielo indicando altrettante costellazioni.
Da ieri, dopo oltre sette mesi di “abbandono”, l’Albero è rinato (alla presenza della presidente Diana Bracco, la quale ha espresso l’augurio che la sede dell’Agenzia europea del farmaco possa trasferirsi in questa area dell’Expo) e domani Palazzo Italia riaprirà i battenti all’insegna di una mostra dal titolo “Inno alla bellezza”. All’ultimo piano dello stesso palazzo si potrà visitare un’esposizione che ripercorrerà la storia del simbolo molte volte citato durante l’Expo, ossia “Nutrire il pianeta”.
Palazzo Italia sarà visitabile dalle 14 alle 23, con un ultimo ingresso alle 21, 45, mentre lo spettacolo dell’Albero della Vita inizierà ogni ora a partire dalle 15,45.
Ma sta per prendere corpo un’altra importante novità: alcune facoltà dell’Università Statale si trasferiranno in queste aree, con tempi ancora da fissare.
Infine, presso Cascina Triulza, che è sempre rimasta aperta anche dopo la chiusura di Expo, è stata allestita una mostra multimediale che illustra vari progetti riguardanti il recupero e la riqualifica dell’ex area Expo. Hanno collaborato a tale mostra settanta professionisti nonché esponenti di spicco e diversi studenti provenienti pure dall’estero. I progetti più idonei, dopo approfondite valutazioni, apriranno senz’altro le porte a concrete realizzazioni.