Sabato 27 gennaio scorso è stato ricordato il “Giorno della Memoria”, in Italia e in molte altre nazioni nel mondo. Il “Giorno della Memoria” in Italia è stato istituito il 20 luglio 2000 con la legge n° 211, stabilendo la data del 27 gennaio di ogni anno per ricordare le vittime di quella che fu la persecuzione del nazifascismo iniziata nel 1938 e proseguita lungo il periodo del Secondo Conflitto Mondiale fino al fine del conflitto nel 1945. Perché la data del 27 gennaio?
La risposta è che nella mattinata del 27 gennaio 1945 di 79 anni fa i militari dell’Armata Rossa raggiungevano il Campo di Concentramento di Auschwitz e liberarono i deportati lì ancora in vita, forse solo per pura fortuna o forse grazie alla loro forza di resistenza al dolore e supplizio degli aguzzini nazisti riuscendo a sopravvivere e scampare alla morte sicura nei forni crematori.
Dopo nel 2005 il “Giorno della Memoria” fu riconosciuto anche dalle Nazioni Unite quale data simbolo del 27 gennaio con la liberazione nel campo di Auschwitz del 1945. Con l’ingresso delle truppe sovietiche prima e dopo delle altre forze militari inglese e americane riuscirono a mettere fine a quella immane tragedia anche negli altri campi di concentramenti costruiti dai nazisti.
La persecuzione nazista aveva colpito in particolare il popolo ebraico in una tragedia umana definita come “Olocausto”, uno dei momenti più drammatici che l’umanità abbia vissuto. Con la data del 27 gennaio 1945 furono liberati i prigionieri sopravvissuti a tale ignobile eccidio, gente inerme e indifesa. E’ noto che furono sei milioni gli ebrei colpiti e perseguitati dal regime nazifascista.
Purtroppo l’eccidio di tali persecuzioni come la storia riporta e come le testimonianze degli internati che sono usciti vivi da tale tragedia ci hanno fatto conoscere sappiamo anche che non fu solo colpito il popolo ebraico, ma furono colpiti i vari militari che non si erano allineati al regime nazifascista, i perseguitati politici, gli omosessuali, le diverse minoranze etniche, i nomadi e i cosiddetti Studenti Biblici oggi conosciuti come i Testimoni di Geova, la loro storia era stata in parte ignorata per moltissimi anni.
Circa i Testimoni di Geova va riferito che dati statistici della loro Congregazione riportano che furono circa 35.000 i Testimoni di Geova che allora si trovavano nell’Europa occupata dai nazisti di cui circa 13.400 furono vittime della persecuzione nazista e circa 11.300 furono arrestati; 4.200 furono mandati nei campi di concentramento e più di 1.250 furono le vittime minorenni; 600 figli e figlie di Testimoni di Geova furono sottratti ai propri genitori. Circa 1.600 Testimoni di Geova persero la vita a causa della persecuzione nazista. La Congregazione dei Testimoni di Geova inoltre stima che circa 6.000 fossero detenuti in prigioni o nei campi di concentramento.
La “Giornata della Memoria” 2024 è stata ricordata in diversi momenti, in luoghi istituzionali e non solo, nelle scuole e nell’ambito delle diverse associazioni che hanno organizzati eventi per non dimenticare tale tragedia umana.
A Roma per la ricorrenza, alla Camera dei Deputati c’è stato un concerto nel ricordo del “Giorno della memoria” oltre ad altri momenti istituzionali.
A Milano, il Comune di Milano nell’ambito di “Milano è Memoria” ha organizzato oltre 60 iniziative, con incontri con gli studenti di diversi ordine e grado, iniziative che si sono svolte e che si svolgeranno intorno alla ricorrenza del 27 gennaio e marzo con la posa di 26 nuove pietre di inciampo, di cui il 25 gennaio scorso con l’ANPI provinciale si sono poste 14 pietre di inciampo.
Nella giornata del 27 gennaio il Museo Memoriale della Shoah di Piazza Edmond Jacob Safra, nei sottostanti locali posti lungo via Ferrante Aporti, il Memoriale è stato visitato da molti cittadini di diversa età e sesso, milanesi e non solo che hanno potuto visitare il cosiddetto famigerato “Binario 21” e vedere le carrozze bestiame usate per trasferire i perseguitati; da lì partì anche Liliana Segre, allora ragazzina tredicenne accompagnata da suo padre che non fece più ritorno.
Molti sono stati i cittadini che si sono recati a visitare il Giardino dei Giusti del Monte Stella. A tale riguardo mi fa piacere menzionare che nel 2017 è stato costituito il Giardino Virtuale e lì è stato inserito anche il nome di Madre Donata Castrezzati, superiore delle Suore delle Poverelle della Congregazione di Milano che durante l’occupazione nazifascista accolse e nascose centinaia di ebrei e perseguitati politici all’interno del loro Istituto per Anziani Luigi Palazzolo mettendo a repentaglio non solo la sua vita ma anche quella delle consorelle, Suor Simplicia Vimercati e Madre Clara Filippini che collaborarono in tale rischiosa opera verso tali perseguitati anche con l’aiuto del Comitato di Liberazione Nazionale e il sostegno dell’allora Arcivescovo di Milano, Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. Le tre suore furono scoperte e incarcerate a San Vittore, solo prodigiosamente scamparono alla deportazione nei campi di concentramento in Germania poiché la pena fu commutata in domicilio coatto a Grumello del Monte in provincia di Bergamo.
A Madre Donata Castrezzati sono stati molti gli Attestati di riconoscimento a lei consegnati tra cui quella dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane.
Inoltre a Milano, il 27 gennaio scorso, presso l’Università Statale con una particolare cerimonia è stata consegnata la laurea magistrale honoris causa in Scienze storiche dall’Università degli studi di Milano alla Senatrice a vita Liliana Segre per il suo impegno nel portare ancora oggi ultra novantenne la sua testimonianza quale vittima di tale persecuzione di cui è nota tutta la sua storia, con la consegna dell’Attestato da parte del Rettore Elio Franzini alla presenza del Ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini.
Mentre nel territorio del Municipio 8 presso l’ex chiesetta dei Santi Vitale e Agricola di Villa Scheibler è stata presentata una interessante mostra di pannelli che riportano la storia della deportazione delle diverse categorie di deportati con storie, foto, numeri e altri interessanti dati.
La mostra è stata organizzata dalla Sezione ANPI “Carla Del Rosso” di Quarto Oggiaro e la dalla Sezione “Arturo Capettini” di Musocco -Vialba.
Non entro in merito alle manifestazioni dei giorni scorsi, devono essere isolate, abbiamo bisogno di pace, poiché continuano a soffrire e morire in particolare i bambini che sono il nostro futuro, non servono altri genocidi, cessino le armi e preghiamo per la pace.