di Carlo Radollovich
Nel 1774, sulla guglia più alta del Duomo, venne collocata la statua della Madonna, subito battezzata “Madonnina”, alta poco più di quattro metri e, dall’altezza complessiva di metri 108,5 era già pronta a sorvegliare benevolmente la nostra città.
Affinché tale misura non venisse superata, fu emessa negli anni Venti un’ordinanza comunale (probabilmente suggerita da Roma) con la quale si obbligavano i costruttori a non superare il limite accennato.
L’architetto Gio’ Ponti fremeva al solo pensiero che non ci si potesse spingere più in alto, ma quando ricevette l’incarico di edificare la Torre Littoria (oggi Torre Branca o semplicemente Torre del Parco) in occasione di un’esposizione internazionale, non volle disubbidire all’ordinanza e infatti la struttura in solidi tubi d’acciaio non superò i 108 metri.
Negli anni Cinquanta, archiviate finalmente le dolorose ferite della guerra, osserviamo la realizzazione di un prestigioso progetto affidato all’architetto Enrico Peressutti (1908 – 1976), già consulente urbanistico della CECA, nonché a Lodovico Belgiojoso (1909 – 2004), affermato designer e accademico: la Torre Velasca, inaugurata nel 1958.
Questo edificio, facilmente distinguibile per la sua particolare forma a fungo, raggiunse, con i suoi 26 piani, l’altezza di metri 106, e in tal modo la “supremazia” della Madonnina poteva ancora definirsi salva.
Ma nel 1955 tornò nuovamente alla carica la figura dell’architetto Gio’ Ponti, fermo nel proposito di superare il fatidico limite. Infatti, affiancato da una schiera di ingegneri e architetti di spicco, ottenne l’incarico di costruire il grattacielo Pirelli.
Il “record” venne battuto, con un certo dispiacere da parte di alcuni milanesi, quando l’enorme edificio in cemento armato, marmo e alluminio, inaugurato il 4 aprile 1960, raggiunse l’altezza di 127 metri. Diventerà presto un grattacielo simbolo, tanto che diversi progettisti statunitensi si sarebbero ispirati al “Pirellone”.
Ma le sorprese non finirono qui. Nella primavera del 1960, senza dare alcun risalto presso l’opinione pubblica e soprattutto senza cerimonie, il cardinale Montini suggerì che la Madonnina potesse restare sul punto più alto della città. Che fare? Si eseguì una copia della Madonnina, alta poco meno di un metro, e la si pose sul punto più alto del “Pirellone”.
Poi i grattacieli CityLife, con le Torri Isozaki, Hadid e Libeskind, senza dimenticare l’esile punta della costruzione UniCredit, svetteranno ancora più in alto nella skyline milanese. Ma questa è ovviamente un’altra storia….