di Carlo Radollovich
La dottoressa Amalia Moretti Foggia, la quale, negli anni Trenta, diventerà dispensatrice di consigli culinari nella sua rubrica “Tra i fornelli”, è la terza donna italiana a laurearsi in medicina, nel 1898, a Padova.
Ma tre anni prima aveva già conseguito una prima laurea, in scienze, con il massimo dei voti. Dopo intense esperienze professionali, ottiene a Firenze la specializzazione in pediatria e, al compimento dei suoi ventotto anni, decide di trasferirsi a Milano. Il suo primo contatto di lavoro nella nostra città avviene con la Società Operaia Femminile e successivamente sarà assunta dalla Poliambulanza di Porta Venezia. Mette su casa in via Tadino e nel 1902 si sposa con il dottor Domenico Della Rovere.
Prosegue intanto la sua instancabile attività ambulatoriale e nel frattempo frequenta personaggi di spicco come la poetessa Ada Negri, l’attivista Ersilia Bronzini Majno, che in quegli anni fonda il ben noto Asilo Mariuccia, la mitica Anna Kuliscioff, conosciuta tra i milanesi con l’appellativo “dottoressa dei poveri”, personaggio tenuto d’occhio dalle polizie di mezza Europa per il suo intenso impegno politico a favore del Partito Socialista Italiano.
Ma ecco una parziale svolta nel corso della vita di Amalia Moretti. Il direttore amministrativo del Corriere della Sera, Eugenio Balzan, le sottopone una proposta: dare consigli medici ai lettori su un apposito spazio della Domenica del Corriere. La nostra Amalia accetta e il grande pubblico gradisce molto i suoi suggerimenti. Lei possiede uno stile particolare: alla familiarità unisce grande cordialità, giovialità e bonomia. Ma c’è di più. Sotto lo pseudonimo “Petronilla” incontra ancora maggiore successo rispetto alla rubrica precedente, confezionando gustosissime ricette di cucina, spesso ritagliate dai lettori e conservate accuratamente in molte case.
Durante il secondo conflitto mondiale cerca di lenire i sacrifici alimentari degli italiani con il volumetto “200 suggerimenti per…questi tempi”. L’editore Matarelli, con il marchio Sonzogno, successivamente riordinerà per argomento tutte le ricette della dottoressa Amalia e le pubblicherà in una decina di libretti. Amalia Moretti muore a Milano, a settantacinque anni, nella sua nuova casa di via Sandri, vicino a piazza Sant’Angelo, e confessa poco prima ai suoi parenti la sua grande preoccupazione per non essere più in grado di stare vicino ai propri lettori.