lunedì, Dicembre 23, 2024
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“Quali suoni ci mancherebbero se non potessimo più sentire?”

Una ricerca MED-EL svela l’impatto emotivo della perdita dell’udito non trattata

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ascolto che si è celebrata il 18 luglio, MED-EL, azienda leader nelle soluzioni per l’udito, condivide i dati emersi da una recente ricerca di mercato globale che – coinvolgendo un campione di oltre 1.000 italiani, tra i 18 e i 55+ anni – ha indagato quei suoni che hanno maggiore importanza per le persone. I dati rivelano che, sia a livello globale sia in Italia, le voci delle persone care sono i suoni di cui le persone sentirebbero maggiormente la mancanza in caso di perdita uditiva. La ricerca ha posto ai partecipanti una domanda toccante: “Quali sono i tre suoni che ti mancherebbero di più se non potessi più sentire?”. 
Le prime dieci risposte fanno luce non solo sui suoni cari alle persone, ma sottolineano anche l’impatto emotivo della perdita dell’udito non trattata:

  1. La voce dei familiari o del partner sono i suoni più cari agli italiani.
    Il 56% degli intervistati afferma che questi suoni sono quelli di cui sentirebbero maggiormente la mancanza in caso di perdita uditiva. A livello globale questa preferenza risulta ancora più marcata, con il 64% dei partecipanti al sondaggio che indica questa opzione come la più rilevante.
  2. Radio o musica rivestono una grande importanza. Il 47% degli italiani afferma infatti che ne sentirebbe la mancanza. Una percentuale simile a quella espressa a livello globale dal 45% dei partecipanti.
  3. La TV si classifica al terzo posto. 1 italiano su 4 (25%) dichiara che ne sentirebbe la mancanza, una percentuale leggermente superiore alla media globale (20%).
  4. Il suono delle risate ha un valore significativo per 1 italiano su 5 (20%). A livello globale, la mancanza di questo suono sarebbe avvertita maggiormente, mancherebbe infatti a 1 persona su 4 (25%).
  5. Le onde o il rumore del mare sono importanti per il 18% degli italiani, una percentuale superiore rispetto a quella globale del 15%.
  6. Le voci dei bambini mancherebbero al 16% degli italiani, percentuale decisamente inferiore rispetto al dato globale del 25%.
  7. La musica dal vivo mancherebbe al 15% degli italiani.
    A livello globale invece la mancanza dei concerti live sarebbe avvertita dall’11% degli intervistati.
  8. Sebbene la natura sia un elemento importante per gli italiani, dai dati del sondaggio emerge una minore attenzione rispetto agli altri paesi: il 13% degli italiani avvertirebbe la mancanza del suono della pioggia (rispetto al 17% dei partecipanti a livello globale), solo l’11% del cinguettio degli uccellini (rispetto al 18% della popolazione globale) e sempre l’11% dei versi degli animali domestici (in questo caso similmente alla media globale del 12%).
  9. Differenze tra donne e uomini sono poco marcate: le donne mostrano una preferenza maggiore per suoni come le onde (22%, contro il 13% degli uomini), la musica dal vivo (17%, contro il 13% degli uomini) e i versi degli animali domestici (14% contro il 9% dei maschi). Gli uomini preferiscono le voci dei bambini (17%, contro il 15% delle femmine).
  10. Differenze tra i gruppi di età: il valore attribuito alle voci dei familiari o dei partner aumenta con l’aumentare dell’età, passando dal 52% espresso dalla fascia tra i 18-24 anni al 62% da quella di età superiore ai 55 anni. Le voci dei bambini sono particolarmente amate dalla fascia di età più anziana, vengono citate dal 21% degli over 55, percentuale che si riduce al 13% nella fascia 18-24 anni e addirittura all’11% nella fascia i 25-34 anni.
  11. Anche l’interesse per la televisione aumenta con l’età: i suoni televisivi mancherebbero infatti al 18% dei partecipanti della fascia 18-24 anni, percentuale che aumenta fino al 35% tra i partecipanti di età superiore ai 55 anni. Similmente l’apprezzamento per il cinguettio degli uccellini aumenta con l’età, con il 6% dei giovani (18 e 24 anni) che lo apprezza rispetto al 16% degli over 55, indicando forse una connessione più profonda con i suoni della natura.

Notevoli, infine, le differenze nei dati regionali: le voci dei familiari o del partner sono molto apprezzate in Valle d’Aosta (100%), Liguria (77%) e Trentino-Alto Adige (71%), a differenza di percentuali più basse in Basilicata (23 %), Molise (33%) e Friuli-Venezia Giulia (33%).
Le voci dei bambini sono particolarmente amate in Valle d’Aosta (50%) e Umbria (29%), meno in Basilicata (8%), Trentino-Alto Adige (7%) e Molise (7%). L’interesse per la radio o la musica varia molto, con un picco in Valle d’Aosta (100%), Sardegna (62%) e Abruzzo (59%), mentre è inferiore in Campania (40%) e Veneto (37%). L’apprezzamento per il cinguettio degli uccelli è notevole in Umbria (29%) e Liguria (19%), ma decisamente inferiore in Valle d’Aosta (0%), Campania e Abruzzo (5% in entrambe le regioni).

Molto più che semplici suoni: una parte integrante della nostra vita

Questi risultati sottolineano non solo il profondo valore emotivo dei suoni, ma mettono anche in luce le implicazioni più ampie della perdita dell’udito. Come sottolinea Romed Krösbacher, Direttore di MED-EL Italia: “Questa indagine evidenzia che ciò che l’udito ci permette di sentire sono molto più che semplici suoni: hanno invece a che fare con le nostre esperienze, con le relazioni più significative, con il nostro mondo emotivo e valoriale, parti integranti della nostra vita. È evidente quindi come la perdita dell’udito possa avere un profondo impatto sulle connessioni sociali, ma anche sulla salute e sul benessere mentale in generale. Da queste considerazioni consegue la necessità di una maggiore consapevolezza e attenzione ai segnali dell’ipoacusia, nonché l’importanza del supporto e del trattamento precoce per le persone che ne sono affette. Grazie ai progressi della ricerca e della tecnologia, è infatti possibile recuperare l’udito e con esso i suoni che amiamo. MED-EL offre soluzioni personalizzate per permettere alle persone con qualsiasi tipo e grado di perdita uditiva di ritrovare l’udito più vicino possibile a quello naturale e poter così apprezzare ogni singolo suono, incluso il piacere della musica”.

Erika, sorda dalla nascita e portatrice di impianto cocleare, ha scoperto la gioia dell’udito grazie all’impianto di MED-EL e ha deciso di diventare mentore volontaria dell’iniziativa Hearpeers. Racconta, con emozione: “Mi stupisco ogni volta che riesco a distinguere un suono nuovo. Ricordo di aver sentito le campane, per la prima volta, mentre ero a casa e le finestre erano chiuse. Un altro momento emozionante è stato ascoltare le risate dei miei figli dall’altra parte della stanza mentre giocavano. Ho scoperto molti suoni che non pensavo esistessero, come le cicale, gli uccelli e il vento”.

L’importanza di controlli regolari per la salute uditiva

Considerato il ruolo cruciale dell’udito, non solo per tutti gli aspetti afferenti alla sfera emotiva e relazionale ma anche per il benessere generale e la qualità della vita, sottoporsi a controlli regolari dell’udito è fondamentale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre il 5% della popolazione mondiale – 430 milioni di persone – necessita di riabilitazione per affrontare una ipoacusia invalidante. La previsione, inoltre, è che entro il 2050 circa 700 milioni di persone, 1 persona su 10, soffriranno di perdita uditiva invalidante.

MED-EL incoraggia azioni volte a preservare e monitorare la salute dell’udito, a partire dai test uditivi online. Questi test, rapidi e semplici, forniscono preziose informazioni sulla potenziale perdita dell’udito nelle situazioni quotidiane e possono offrire prime indicazioni sulla necessità di una valutazione professionale, qualora fosse necessario.

Sul sito web di MED-EL, insieme a tutte le informazioni essenziali sull’udito, sulle perdite uditive e sulle soluzioni per tornare a sentire, sono disponibili i test dell’udito gratuiti.

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