venerdì, Ottobre 3, 2025

Presentate le innovazioni gestionali della Regione Lombardia sulla nutrizione in ambito oncologico

Il 5 febbraio scorso, sono state presentate le Linee Guida AIOM…

Il Supporto Nutrizionale nel Paziente in Terapia Attiva” e le recenti iniziative normative sul tema adottate da Regione Lombardia.

Le Linee Guida AIOM sono le prime a trattare questo tema e sono state realizzate dal Gruppo di Lavoro Italiano Intersocietario “Supporto Nutrizionale in Oncologia”, costituto da Associazione Italiana di Oncologia Medica [AIOM] – Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo [SINPE] – Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia [FAVO] – Società Italina di Chirurgia Oncologia [SICO] –  Associazione Tecnico Scientifica dell’Alimentazione Nutrizione e Dietetica [ASAND] – Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica [AIRO] – Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche [FNOPI], coordinato dalla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo attraverso la sinergia tra la SC Oncologia e la SC Dietetica e Nutrizione Clinica.

Approvate e pubblicate nel Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità, rappresentano un passo fondamentale nell’evoluzione dell’approccio globale alla gestione dei pazienti oncologici, per migliorare i risultati clinici, la qualità della vita dei pazienti e l’efficienza del Sistema Sanitario, grazie all’implementazione di cure nutrizionali appropriate e tempestive, che emergono, ancor più oggi, come un diritto fondamentale per tutti i pazienti.

“I nuovi percorsi di presa in carico nutrizionale elaborati dalla Rete di Nutrizione Clinica della DG Welfare di Regione Lombardia”, ha affermato il dottor Riccardo Caccialanza, direttore SC Dietetica e Nutrizione Clinica Policlinico S. Matteo di Pavia: “Sono stati realizzati, grazie a una commissione multidisciplinare trasversale che ha coinvolto medici, società scientifiche e associazioni pazienti, per ottemperare alle Linee di Indirizzo Ministeriali sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.

La Regione Lombardia si è dotata così di uno strumento all’interno del quale sviluppare, in futuro, protocolli di gestione nutrizionale patologia-specifici.”

ll supporto nutrizionale in oncologia è un aspetto cruciale nella gestione delle persone affette da tumore. Una corretta presa in carico sul piano nutrizionale può influenzare positivamente la risposta ai trattamenti e migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. Tuttavia, ancora oggi, molti malati non ricevono il supporto nutrizionale di cui avrebbero bisogno.

Tumori e stato nutrizionale

Diversi studi dimostrano che una nutrizione inadeguata aumenta il rischio di complicazioni postoperatorie e riduce l’efficacia delle terapie. Lo stato nutrizionale di un paziente oncologico può influenzare significativamente il corso delle cure, la risposta ai trattamenti anti-tumorali e la qualità della vita.

Lo ha ricordato il professor Paolo Pedrazzoli, direttore SC Oncologia e Dipartimento Oncologia Policlinico S. Matteo di Pavia: “I principali problemi nutrizionali che affrontano i pazienti con patologia oncologica sono di malnutrizione, con un impatto complessivo negativo sulla prognosi del paziente. Anche la localizzazione del tumore, lo stadio e i trattamenti ricevuti incidono in maniera sostanziale sul suo stato nutrizionale. Per esempio, i tumori del gastroenterico alto e del testa-collo presentano, sin dal momento della diagnosi, un quadro di malnutrizione; al contrario del tumore della mammella o di quello della prostata nei quali questa condizione può comparire a distanza di tempo, nel corso naturale della patologia stessa”.

Quindi, mantenere un buon stato nutrizionale riduce il rischio di interruzioni nelle terapie, incidendo così sulla sopravvivenza. Al contrario, la malnutrizione può compromettere negativamente il trattamento.

Un intervento nutrizionale tempestivo, effettuato o supervisionato da un medico con specifiche competenze di Nutrizione Clinica, può prevenire la perdita di massa muscolare, migliorare la tolleranza alle terapie e supportare il percorso di guarigione del paziente. Il supporto nutrizionale personalizzato rappresenta, quindi, una strategia chiave.

“È essenziale che un medico esperto di nutrizione lavori in team con altri specialisti per valutare al meglio lo stato nutrizionale del paziente, per un intervento immediato e preciso” ha ricordato il Dott. Filippo Pietrantonio Direttore SS Oncologia Medica Gastroenterologica Istituto Nazionale Tumori.

Così facendo si otterranno tre risultati differenti ed egualmente importanti: maggior aderenza alla terapia, maggiore sopravvivenza e migliore qualità di vita.

Da non sottovalutare poi, ha aggiunto la dottoressa Gabriella Farina, direttore del dipartimento al Fatebenefratelli di Milano che: “La nascita di percorsi dedicati, non solo clinici ma anche sociali e assistenziali, garantirà equità e facilità di accesso alla rete nutrizionale, quale parte integrante della presa in carico oncologica”,

I punti fondamentali delle linee guida.

1.  Screening nutrizionale: le linee guida raccomandano di effettuare uno screening nutrizionale entro 48 ore dall’ospedalizzazione e ad ogni controllo ambulatoriale. Questo aiuta a identificare i pazienti a rischio di malnutrizione e consente di intervenire precocemente.

2.  Supporto nutrizionale precoce: un supporto nutrizionale tempestivo e appropriato è fondamentale per prevenire complicazioni, migliorare la tolleranza ai trattamenti e aumentare la sopravvivenza complessiva. Questo può includere consulenze dietetiche, supplementi orali o nutrizione artificiale, a seconda delle necessità.

3.  Valutazione della composizione corporea: le linee guida sottolineano l’importanza della valutazione della composizione corporea (inclusi la massa muscolare e la distribuzione dei grassi) nei pazienti oncologici. Questo va oltre le semplici misurazioni del peso corporeo ed è essenziale per la personalizzazione degli interventi nutrizionali.

4. Gestione della malnutrizione: la malnutrizione nei pazienti oncologici è associata a peggiori risultati, inclusa una maggiore mortalità, tempi di ospedalizzazione più lunghi e costi sanitari più elevati. È raccomandato un approccio sistematico e strutturato alla gestione nutrizionale.

5. Piani nutrizionali personalizzati: ogni piano nutrizionale dovrebbe essere personalizzato in base alle condizioni cliniche del paziente, al suo stato nutrizionale e al tipo di trattamento oncologico. Questo garantisce l’uso più efficace degli interventi nutrizionali.

I numeri e i costi della malnutrizione

Per malnutrizione muore 1 paziente su 5 e il 9% dei pazienti vive in uno stato di malnutrizione, con costi per il Servizio Sanitario immensi.

In un’ottica di sostenibilità del Sistema Sanitario, ha affermato la dottoressa Antonella Lezo, presidente SINPE (Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo): “Abbiamo deciso di avviare uno studio, focalizzandoci sulla revisione della letteratura e sulla modellizzazione dei costi. L’obiettivo non era solo valutare l’impatto della malnutrizione, ma anche quantificare i benefici economici derivanti da un trattamento nutrizionale adeguato. Questo studio non si rivolge esclusivamente ai pazienti oncologici, ma è applicabile a tutti i pazienti, e le cifre che emergono sono davvero impressionanti.  Abbiamo considerato tre scenari: il primo rappresenta un intervento minimo, il secondo e il terzo prevedono interventi ottimali o massimi, trattando tutti i pazienti che potrebbero beneficiare di un supporto nutrizionale. I risparmi derivanti da questi interventi sono stimati intorno ai 16 miliardi di euro all’anno, il che rende questa tematica assolutamente cruciale”.

Sebbene lo scenario più ottimistico possa sembrare poco realistico, soprattutto nel breve periodo, costituisce comunque un obiettivo ambizioso e significativo. Attualmente, l’ impegno di SINPE si concentra su più fronti: in primo luogo, sull’ evidenziare il rapporto costo-efficacia della terapia nutrizionale, che si distingue per i suoi costi contenuti ma per i benefici clinici ed economici notevoli. Questo aspetto è più che mai rilevante, soprattutto in un periodo in cui la sostenibilità del sistema sanitario è un tema centrale.

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