di Ugo Perugini
Spazio ai giovani: è ormai un mantra per i nostri tempi. Anche se, spesso, alle parole e ai proclami non seguono i fatti. Non sempre è così, per fortuna. Prendiamo ad esempio il Premio Griffin, giunto alla sua seconda edizione. E’ una manifestazione a partecipazione gratuita, dedicata a due categorie di giovani: gli studenti delle scuole di alta formazione artistica e gli under 35, laureati da meno di 5 anni (Artisti emergenti).
L’idea parte da alcune aziende tra le più importanti che producono materiali per le Belle Arti: Winsor & Newton, Liquitex e Conté à Paris.
Si tratta di una manifestazione nata per sostenere la creatività giovanile e favorire un primo contatto tra produzione artistica e mercato. Molte le opportunità offerte. I 10 finalisti hanno la possibilità di esporre le loro opere alla Fabbrica del Vapore e presso l’Università Bocconi. Una delle opere del vincitore per la categoria Studenti viene acquistata ed entra a far parte della collezione d’arte contemporanea dell’azienda che promuove il Premio.
Premio più prestigioso per il vincitore della categoria Artisti emergenti al quale viene offerta una residenza in Francia presso “Les Ateliers du Plessix Madeuc” dal 29 settembre al 22 dicembre 2014 per partecipare al progetto “Trasmissione e Creazione” insieme ad altri due artisti europei under 35. Ai vincitori viene anche fornita una ricca dotazione di materiale professionale per belle arti.
La giuria, presieduta da Ivan Quaroni e composta da Flavio Arensi, Olivier Dupuy, Matteo Lorenzelli, Rebecca Pelly Fry e Sandro Salvemini ha avuto un bel daffare nello scegliere i dieci finalisti tra gli oltre mille partecipanti. Una valutazione complessiva delle opere presentate porta a queste considerazioni: “L’attenzione dei giovani si sta orientando sempre più verso espressioni astratte e concettuali, ambigue, in una visione parziale e frammentaria, che testimonia il rapporto conflittuale con una realtà mutevole e instabile”.
Ma veniamo alla premiazione dei vincitori. Il Premio Griffin 2014 è andato quest’anno a due giovani donne, Livia Oliveti, per la categoria Studenti, e Annalisa Fulvi, per la categoria Emergenti.
Livia Oliveti (Roma, 1991), attraverso l’uso di supporti non tradizionali, come il polistirolo, crea una pittura con ritmi e scansioni quasi scultoree. Nel trittico Flowing emerge la sua abilità di sintesi progettuale, capace di controllare la tensione lirica e l’impulsività del gesto, per cogliere l’energia che promana dal flusso e dallo scorrere della natura.
Annalisa Fulvi (Milano, 1986) affronta il tema della città e delle sue trasformazioni. Una città, secondo l’artista, incompiuta, che diventa anche un simbolo doloroso della precarietà esistenziale di chi vive al suo interno. Nel suo lavoro, intitolato Non ci resta altro da fare, cantieri, case in costruzione, gru, rappresentano un caotico affastellarsi di immagini abbozzate, progettuali, rese ancora più angosciose dalle ripetute sovrapposizioni cromatiche.
Felici e sorridenti le vincitrici, consapevoli che questo Premio rappresenta un’opportunità per dare visibilità alle loro ricerche e un sostegno concreto al processo di sviluppo che potrà portarle a diventare, come meritano, protagoniste nel mondo dell’arte.
La mostra delle opere dei finalisti sarà visitabile presso la Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, dal lunedì al sabato dalle ore 16.30 alle 19.30 e su prenotazione.