lunedì, Novembre 18, 2024
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Portare la ricerca fuori dai laboratori: il compito dei giovani professionisti della comunicazione scientifica

di Stefania Bortolotti

Intervista a: Silvia Bonaccorsi

Professore ordinario di Genetica, Sapienza Università di Roma

 Professoressa, il Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” anche quest’anno ha deciso di promuovere il Premio giornalistico “Riccardo Tomassetti” relativo all’innovazione e futuro in Virologia. Quali sono le ragioni di questo rinnovato sostegno all’iniziativa?

La prima e più importante ragione è che riteniamo questa iniziativa perfettamente in linea con gli intenti formativi del nostro Corso. Il Master infatti nasce all’interno del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Sapienza con l’intento di preparare figure professionali capaci di portare l’informazione all’esterno dei laboratori sapendo coniugare rigore scientifico e capacità di trasferire all’opinione pubblica i risultati scientifici.

Spesso l’opinione pubblica è raggiunta da messaggi non sempre controllati che veicolano informazioni non corrette su argomenti scientifici e anche la cronaca recente ce ne ha dato dimostrazione. In che modo invece una corretta informazione, veicolata da professionisti appositamente formati, può fare la differenza?

Notizie verificate, attendibili e accertate fanno la differenza. Un’informazione corretta che non disorienta può essere fatta solo da professionisti della comunicazione capaci di fornire all’opinione pubblica notizie corredate da un adeguato controllo delle fonti, professionisti che siano in grado di risalire alla fonte originale, capaci di interloquire con ricercatori, scienziati, medici, e che abbiamo la capacità di tradurre in termini comunicativi i messaggi scientifici una volta che questi siano stati vagliati dagli esperti della scienza. Dal momento che nel nostro Paese mancano organi istituzionali che, ove necessario, possano fornire all’opinione pubblica pareri riconosciuti come autorevoli e affidabili, è molto importante che avvenga uno scambio costruttivo tra comunicatori e uomini di scienza affinché si possa trasmettere un’informazione rigorosa, credibile e avallata dalla comunità scientifica.

Professoressa, compito del vostro Corso universitario è formare giovani comunicatori scientifici che sappiano parlare correttamente di scienza. Che tipo di preparazione offrite ai vostri studenti?

Il percorso formativo si snoda nell’arco di 8 mesi da dicembre a giugno, con una settimana al mese di didattica frontale, articolata in una parte teorica sui temi della comunicazione e delle scienze della vita ed una parte pratica, incentrata sull’uso della rete per la diffusione della cultura scientifica, che prevede la realizzazione di articoli/blog/video/servizi radio. Approfondimenti scientifici vengono inoltre realizzati con lezioni seminario di esperti italiani e stranieri coordinati da giornalisti scientifici.

Al termine del Corso è prevista la discussione della tesi e, allo scopo di introdurre gli studenti nel mondo del lavoro, uno stage presso uffici stampa istituzionali e non, onlus, giornali della carta stampata, radiotelevisivi e online. Il requisito minimo richiesto per l’iscrizione al Master è una laurea triennale. È inoltre prevista un’attività di tutoraggio volta a fornire agli studenti provenienti da corsi di laurea non scientifici le basi necessarie a comprendere gli argomenti trattati nelle lezioni-seminario.

 

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