di Carlo Radollovich
Il bando relativo a questa maxi oasi verde di 90mila metri quadri, sotto lo sguardo del caratteristico grattacielo – vedi foto – denominato “Bosco verticale” (vincitore del prestigioso premio “International Highrise Award”), era stato lanciato e vinto sin dal lontano 2004.
I molteplici ritardi verificatesi sarebbero tra l’altro da imputare alla bonifica del terreno, che ha richiesto interventi più lunghi e onerosi rispetto al previsto. In ogni caso, tali ritardi vengono considerati dai residenti un autentico schiaffo alle loro attese, residenti che a tutt’oggi vedono affossare nel cemento circostante un sacrosanto desiderio di verde. A quando l’inizio delle opere necessarie ? Finalmente a settembre, salvo impasse dell’ultima ora. Tempo ipotizzato e necessario per l’esecuzione dei lavori: dieci mesi circa, con un costo complessivo pari a nove milioni di euro.
Nel frattempo, a lato del futuro parco sono state ultimate due nuove torri mentre sei originali villette, di colore marrone, saranno completate entro l’estate.
Per la verità, già prima di Expo ci si rendeva conto che il parco non sarebbe stato realizzato per la manifestazione internazionale e si era ricorso alla concessione di un “contentino”, ossia la coltivazione in loco del ben noto campo di grano, coltivazione reclamizzata a spron battuto sin dall’inizio del 2015 e conclusasi poi con il raccolto nel mese di giugno.
Ora si attende l’allestimento di questo immenso giardino botanico che comprenderà campi di gioco, un museo dei fiori e degli insetti, alberi a cespuglio della stessa specie, un intreccio di mini percorsi collegati tra loro e destinati a coloro che amano correre nel verde e alle biciclette.
Sicuramente, questo enorme giardino giocherà un prezioso ruolo anche per i turisti, i quali, appena giunti alla Stazione Garibaldi, potranno immergersi in questa area verde, in attesa di proseguire la visita alla città.
Ideato dal gruppo olandese “Inside outside”, il parco si chiamerà “Biblioteca degli alberi” e rappresenterà il fiore all’occhiello del quartiere. Un suo inserimento, speriamo senza ulteriori ritardi, contribuirà senza dubbio a riqualificare ulteriormente l’intera zona di Porta Nuova.