di Carlo Radollovich
Finalmente, dopo oltre trent’anni di attesa (quando alcuni cittadini dei quartieri interessati esortavano per iscritto il Comune di Milano a risolvere con urgenza una precisa esigenza viabilistica), il nuovo cavalcavia di via Breda è stato inaugurato.
I numerosi bambini, che frequentano le scuole nei pressi, potranno raggiungere le loro aule in piena sicurezza. E anche i ciclisti, approfittando della pista a disposizione, circoleranno con tutta tranquillità.
Infatti, sono state separate le corsie stradali da quelle ciclopedonali, mentre la segnaletica è stata completamente reimpostata e un nuovo, metallico parapetto farà scomparire qualsiasi tipo di ansia a quei genitori che si vedranno inavvertitamente sfuggire di mano i propri bimbi.
La carreggiata si presenta più ampia (da 5,5 a 7 metri circa), consentendo ai veicoli un transito più agevole e soprattutto più fluido.
L’opera, aspettata da anni, come si accennava (ricordiamo in aggiunta che già negli anni Sessanta si avvertiva la necessità di un rifacimento del ponte) aveva preso il via nello scorso mese di giugno e perciò i tempi di realizzazione, forse per premiare la pazienza di tutti coloro che da troppo tempo invocavano una risoluzione, sono risultati veramente celeri.
E’ costata complessivamente circa 4 milioni di euro, coperti dalla Rete Ferroviaria Italiana e dal Comune di Milano (per 600 milioni). Va ancora sottolineato che il ponte, un sovrappasso che consente anche in loco una più snella circolazione, metterà in contatto più stretto i vari quartieri della zona. Insomma, un ponte realizzato non soltanto per la vetrina dell’Expo, ma soprattutto per i cittadini di Milano, la cui “tolleranza” è stata finalmente premiata. “Era ora”, ha mormorato qualche milanese mentre le autorità tagliavano il nastro inaugurale…