domenica, Novembre 17, 2024
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“Polvere” film di Antonio Romagnoli sulla violenza psicologica

Parlare di violenza psicologica, in una società dove le violenze fisiche non mancano, dove i femminicidi sono all’ordine del giorno, sembrerebbe riduttivo. Ma non lo è.  Siamo sicuri che la violenza psicologica è altrettanto grave e pericolosa, soprattutto perché spesso non emerge in superficie, nascosta dietro atteggiamenti ipocriti, ma degrada, anche in maniera dolorosa, i rapporti tra le persone.

E’ quello che succede tra i due protagonisti del film “Polvere” diretto da Antonio Romagnoli, interpretato da Saverio La Ruina, attore e drammaturgo teatrale con alle spalle diversi riconoscimenti, ultimo il premio Hystrio alla Drammaturgia, e Roberta Mattei, attrice già candidata al Premio David di Donatello come attrice non protagonista nel 2016.

La storia è banale, comune: è la relazione tra un uomo e una donna. L’uomo possessivo e invadente, finisce per manipolare la donna, condizionarla, confonderla, farle perdere la stima di sé, fino a umiliarla profondamente. E lo fa senza usare violenza fisica ma con le parole. Ogni gesto della donna è analizzato e interpretato in modo ossessivo e fuorviante da chi sostiene di amarla.

Ed essa cade in questa trappola, che la pone in piena sottomissione rispetto all’uomo. Cerca di liberarsi dalle spire dai suoi discorsi che la caricano di sensi di colpa. Ma non ci riesce. Per l’uomo, persino lo stupro di cui è stata vittima da ragazzina non è una violenza subita ma la conseguenza del suo comportamento superficiale o, addirittura, provocatorio: “Te la sei cercata!”. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase!

Una scena del film “Polvere”

Anche la gelosia che l’uomo manifesta nei confronti della donna per una sua presunta avventura passata, è un pretesto per giudicarla, per sottolineare la sua inaffidabilità, per ribadire la sua inferiorità. Alla fine, l’uomo mostra tutta la meschinità di cui è capace e l’impossibilità di trattare con rispetto la donna. Emerge il suo solo scopo che, nonostante contenga la parola “amore” , amore non è: “Facciamo l’amore e passa tutto!” le dice al telefono. Ma non può passare tutto. Perché fare sesso in quel modo è subire un’altra volta violenza.

Un buon film quello di Romagnoli che cercando di spiegarne il titolo “Polvere”, così si esprime: “La polvere a cui si allude nel titolo fa riferimento alle piccole violenze psicologiche che avvengono all’interno di una coppia e che, accumulandosi, danno origine a una violenza più grande e, seppur non subito tangibile, ancora più dannosa di quella fisica. Fa notizia, e di conseguenza percepiamo maggiormente rilevante l’episodio estremo di violenza. La fa meno il sottostante, incerto, facilmente sfuggente e occultabile sotto al tappeto, come la polvere”.

Il film sarà presentato in anteprima al Wanted Clan, Via Atto Vannucci, 13, il 1° novembre alle ore 21.00 (costo 5,00 euro), alla presenza del regista e dell’attore protagonista Saverio La Ruina.

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